Ed eccoci giunti alla ciccia quella vera: la 2a parte.
Il primo tratto impegnativo è la discesa dalla Cabanne de Mille a Orsieres:
non tanto per la ripidità quanto per il dislivello di 1670 d- in un colpo solo.
Inoltre mentre in cima al Mont Brule fa sempre un freddo boia e tira un vento dell'accidenti, a Orsieres si muore di caldo umido.
Subito dopo inizia la salita più impegnativa di tutta la gara alla Fenetre d'Arpette(1765 d+):
il primo pezzo fino a Champex inganna, è abbastanza dolce, quasi rilassante, ma dopo
Champex inizia a salire sempre con maggiore ripidezza e con un terreno sempre più infido di pietre instabili e massi enormi.
Se lo si fa sotto il sole è un vero calvario!
Quando finalmente si giunge alla famigerata Fenetre d'Arpette ci si mette pure il soccorso alpino che ti consiglia di ritirarti (tanto c'è già l'elicottero già pronto che ti ronza sopra la testa e le spese sono coperte dall'assicurazione) perchè ti vede stremato e secondo loro potresti non riuscire a raggiungere il ristoro seguente nel tempo massimo
(ma che cazzo dicono??? mancano 6,5 km e ho più di dieci ore di vantaggio sul cancello...).
Diciamo che non aiuta il morale e in più c'è la discesa veramente tosta con un piccolo tratto esposto attrezzato con corde.
Dopo il ristoro di Trient, la parte terminale della discesa
e la piccola salita prima di Finhaut sono veramente verticali ed impegnative!
Dopo Finhaut la salita al Col de Fenestral è veramente tosta.
Passato il colle c'è un primo tratto impegnativo stile discesa da Passo Alto.
Poi il tratto secondo me più pericoloso (soprattutto in caso di pioggia) e se fatto (come capitato a noi) di notte: una discesa di 2/3km su placche di roccia lisce su sentiero praticamente inesistente
(dove è quasi impossibile trovare la traccia) e con tratti esposti.
A questo punto l'Auberge de Salanfe (un bellissimo e grande rifugio sopra l'omonima diga) sembra un mtaggio o un sogno, peccato che invece che allestire il ristoro e le brande nel rifugio,
questo sia dentro uno dei magazzini della diga.
Ma non c'è problema tanto dopo c'è una bella salita con tratti esposti attrezzata con catene...fino al Col de Susanfe!
Successivamente si arriva alla bellissima Cabanne de Susanfe dove purtroppo non si può dormire
perchè il ristoro è in un piccolo tendone all'aperto.
Da qui inizia il mio presunto incubo...presunto perchè tutti mi avevano messo in guardia sulla
successiva discesa (per primo l'amico @augustolosio...con amici così a cosa servono i nemici?)
come pericolosissima e difficilissima. In realtà è un tratto attrezzato di circa 500 metri, difficile,
ma che, se percorso con attenzione, non è per nulla pericoloso. Può darsi che l'enfasi posta sulla sua difficoltà mi abbia, alla fine, fatto percepire come tutto come più facile!
A questo punto tutti mi avevano detto che dal in poi era fatta...tutta discesa!
Col ca**o! Ci sono ancora un paio di salite brevi ma cattive che, dopo 300km diventano veramente impegnative (Tour de Don per tutte, ma anche la salita a Pas de Lovenex non scherza).
Arrivati in cima si vede però il lago e si pensa di essere arrivati...
L'ultima difficoltà è la discesa fino all'arrivo che vista la lunghezza (se si considera che comincia al Col de La Croix) e la stanchezza accumulata, non va sottovalutata.
Alla fine lo Swisspeaks 360 è una gara cattiva e sadica,
ma per noi masochisti lascia un piacere indimenticabile!
Buon divertimento @boborosso!