Re: Tor Des Geants (Ao) 11.09.2022
Inviato: 21/10/2022, 20:55
Io invece considero preponderante e molto più appagante l’aspetto mentale della gestione di una gara come questa.
Per questo non mi va di valutare al mio pari chi la fa con assistenza. Non che sia meglio o peggio, assolutamente non voglio far passare l’idea che sia sbagliato, anzi, ovviamente per il tempo è fondamentale (farlo in meno di 130 ore incomincia ad essere una roba seria) ma è sicuramente un’altro tipo di prestazione. Come dice qualcuno è un’altra gara.
A me piace davvero di più la capacità e la disciplina di imporsi la concertazione necessaria, ad esempio, per fare e disfare la borsa quando si ha sonno, bere e mangiare nonostante la nausea, rallentare e accelerare, al momento giusto, vestirsi e svestirsi anticipando i cambiamenti meteo, cacciare i demoni e sopportare il dolore. Trovo più appagante ed interessante, quasi come fosse uno studio scientifico e psicologico con me come cavia, l’aver superato una crisi che averci messo un’ora o due in meno.
Non che mi piaccia soffrire, non è stato per nulla bello avere male al collo per quattro giorni, ma trovare la strategia per continuare, staccare parzialmente il cervello e riuscire comunque a godermi la gara mi ha dato una grande soddisfazione.
Lo si capisce anche dal racconto di @Off quanto sia stato importante per lui trovare il modo di superare i suoi problemi. Forse più chei arrivare sotto ad un determinato tempo.
Anche per questo non credo utilizzerò mai un pacer.
Probabilmente mi sbaglio e magari cambierò idea ma per adesso la penso così.
Per questo non mi va di valutare al mio pari chi la fa con assistenza. Non che sia meglio o peggio, assolutamente non voglio far passare l’idea che sia sbagliato, anzi, ovviamente per il tempo è fondamentale (farlo in meno di 130 ore incomincia ad essere una roba seria) ma è sicuramente un’altro tipo di prestazione. Come dice qualcuno è un’altra gara.
A me piace davvero di più la capacità e la disciplina di imporsi la concertazione necessaria, ad esempio, per fare e disfare la borsa quando si ha sonno, bere e mangiare nonostante la nausea, rallentare e accelerare, al momento giusto, vestirsi e svestirsi anticipando i cambiamenti meteo, cacciare i demoni e sopportare il dolore. Trovo più appagante ed interessante, quasi come fosse uno studio scientifico e psicologico con me come cavia, l’aver superato una crisi che averci messo un’ora o due in meno.
Non che mi piaccia soffrire, non è stato per nulla bello avere male al collo per quattro giorni, ma trovare la strategia per continuare, staccare parzialmente il cervello e riuscire comunque a godermi la gara mi ha dato una grande soddisfazione.
Lo si capisce anche dal racconto di @Off quanto sia stato importante per lui trovare il modo di superare i suoi problemi. Forse più chei arrivare sotto ad un determinato tempo.
Anche per questo non credo utilizzerò mai un pacer.
Probabilmente mi sbaglio e magari cambierò idea ma per adesso la penso così.