Grazie Mircuz per la sincerità e per lo spunto, ne farò tesoro!
Per rispondere a Ezio1961, seguendo l'esempio di Mircuz, riporto una citazione senza ricordarne l'autore:
l'essere umano soffre più per ciò che immagina che per quello che succede realmente.
Sono sicuro che questa frase sia tanto più vera quanto portiamo il nostro corpo al limite.
Quando corro 20 km in gara, probabilmente esco dalla zona di comfort solo negli ultimi 5 km (per esaltare il gesto atletico? O magari per rischiare qualche danno?).
Quando corro 100 km, entro ed esco dalla zona di comfort più volte per affrontare le varie difficoltà. Sono certo che sto stressando il mio corpo. Ma se la mia mente/anima è felice, il corpo trova un modo per arrivare in fondo.
Riporto solo un dato "medico", magari aiuta a far capire che i tempi di recupero sono comunque lunghi. Il sabato successivo alla gara ho donato plasma (la parte liquida del sangue), dopo la 3^ reinfusione avevo il flusso verso la macchina molto basso e a momenti assente. La donazione è durata 85 minuti invece dei 45 soliti. Ero ancora a corto di liquidi (in gara ho bevuto i miei 12 litri di acqua/sali/cocacola).
Passando ad un esempio più pratico, 1 birra non fa male e la bevo volentieri mentre mangio la pizza... ma mi capita anche la volta che sono in compagnia e libero le briglie, passando ad una "100km"

Non racconterò a nessuno di quella volta che ho bevuto 1 birra, ma quella serata "magica" rimarrà nella storia
