deeago ha scritto: ↑06/08/2023, 9:33
Martin, sei tu quello che ha studiato, mica noi!
Mi accodo agli invidiosi: una vacanza stupenda, seppur capisca il senso di solitudine che ti è venuto quando avresti voluto discutere con qualcuno dei programmi del giorno dopo.
Per rispondere alla tua domanda "cosa ne pensate?", anche io credo che tutto stia nel ritmo che tieni in questi allenamenti, perché è un attimo passare da "adattamento allo sforzo lento e prolungato in montagna" ad "affaticamento totale".
Nel mio piccolo, ricordo che quando feci un UTMB accettabile (un po' meno di 38 ore, con percorso da 166km credo, era il 2013), avevo fatto una vacanza in montagna in cui ogni giorno avevo fatto almeno 2 o 3 ore camminando o correndo, quasi sempre a ritmi turistici.
All'epoca tuttavia mi ero spiegato il beneficio di questa cosa come adattamento alla montagna. Non credo che il mio VO2 max fosse aumentato, ma solo la forza dei muscoli specifici per la montagna e forse un po' di tolleranza all'aria rarefatta, cosa che io patisco normalmente.
Hai ragione, ho studiato e continuo a studiare. Il problema secondo me, è che finché parliamo di gara in pista e strada, ma anche se parliamo di allenamento per altri sport sia di squadra che individuale, ormai la scienza e la ricerca ha sdoganato almeno 90% di quello che c'è da sapere. E vero che ogni tot di anni qualcuno tira fuori un nuovo metodo di allenamento - pre esempio i norvegesi (fratelli Ingebritsen, Karsten Warholm) in questi ultimi anni, ma difficilmente stiamo parlando di miglioramenti molto grandi - forse le scarpe hanno aiutato più che l'allenamento.
Invece quando parliamo di trail e ancora di più su distanze Ultra ci rendiamo conto che sappiamo molto meno. Ascolto tantissimi podcast e leggo articoli, ricerche, guardo video su Youtube (tutto materiale prodotto da persone molto seria e quotati) e vedo che ci sono ancora tanti dubbi e disaccordi. E il più ci addentriamo nel endurance esasperato (non solo trail) - 200 Miglia, 500 km, TransPyrennea (950 km?), Nolan's 14,000, Bob Graham Round, RAAM, dal Mare a Monte Bianco, ecc, ecc. più sono grandi questi dubbi e disaccordi.
Che tipo di allenamento funziona meglio, quando potrebbe essere troppo (fattore molto individuale), volume o qualità, quanto riposo. Tante domande, poche risposte!
Durante il mio esperimento mi sono lasciato guidare molto dal mio "feeling" del momento. Cioè se sentivo stanco andavo a ritmo blando, se stavo bene andavo più forte almeno per qualche tratto, se trovavo compagnia che pedalava (il giovane ragazzo francese sul Loson) cercavo di starlo dietro, se vedevo qualcuno davanti all'avvicinarsi di un passo cercavo di raggiungerlo prima dell'arrivo (stupido lo so ma non resisto - sono ancora bambino di testa

), se mi veniva a chiedere quanto ci vuole per fare l'ultimo tratto del Tor/Tot Dret (dal Pas Entre Deux Sauts fino a Courmayeur) andavo di buon passo per tutto il tratto (2 ore e mezzo mi pare).
All'incirca avrò fatto 80-85% a ritmo blando e 15-20% a ritmo spinto.
E una cosa positiva? Non lo so. Devo dire che è una modalità che utilizzo anche quando mi alleno in altri frangenti - spingo da matto su un tratto che so è un segmento Strava (sempre bambino sono!) e poi mi siedo comodo in cima a fare due chiacchiere o mangiare una barretta prima di riprendere a ritmo blando. Vedo se posso correre gli ultimi 3km di una discesa ad un ritmo veloce perché cosi arrivo entro 5h e 30' esatti, invece che 5h 35/38' (bambino

). Qualche volta invece vado a ritmo costante oppure faccio un giro camminando (di buon passo) come hai spiegato tu Diego.
Credo anch'io che gli adattamenti che hai avuto tu sono stati quelli del adattamento alla montagna (terreno, altitudine, utilizzo dei piedi) più che Vo2max (che invece puoi migliorare semplicemente rimanendo in quota per un tempo abbastanza lungo - settimane non giorni).
Comunque di una cosa sono convito nell'allenamento. I fattori più importanti (che danno più adattamenti sono:-
Costanza (volume e frequenza)
Variazione nel stimolo (fare cose varie con intensità e durata diverse)
Struttura dell'allenamento (pianificare l'allenamento in diversi periodi - micro, meso e macro cicli)
Specificità (fare cose che sono utile al tipo di gara che vai a fare)