di Francesca Cantaluppi
infermiera presso ASST LARIANA-SANT'ANNA di Como in Medicina d'Urgenza ed Osservazione del Pronto Soccorso
Tra gli atleti più famosi a livello mondiale, ha da poco vinto il Trofeo KIMA e ci si aspettava una doppietta all'UTMB ma… colpo di scena, Kilian Jornet è stato battuto da un ape.
Già, il pluripremiato Kilian è allergico a questi simpatici insetti e poco prima del via è stato punto ad un piede; pareva tutto ok, la scarpa entrava bene, ma da lì a Courmayeur ha riferito di malesseri vari (vomito, stomaco chiuso, difficoltà a respirare) che lo portano al ritiro sulla salita verso il rifugio Bertone. (https://www.spiritotrail.it/blog/cronache/491-utmb-il-giorno-dopo). Vediamo allora di capire cosa possiamo fare noi comuni mortali in queste situazioni.
Le api, sono tra gli animali più importanti del mondo, fondamentali per l'impollinazione dei fiori e per la produzione del miele. Appartengono alla Famiglia degli Artropodi. Sono un indicatore biologico della qualità dell'ambiente, in grado di garantire l'equilibrio della Terra. Attualmente, rappresentano una delle emergenze ecologiche in corso per il pericolo di una loro estinzione, dovuto in larga parte all'inquinamento e ai cambiamenti climatici (se vuoi saperne di più https://www.lifegate.it/persone/news/20-maggio-giornata-mondiale-api).
Ma bisogna stare molto attentati a non farsi pungere da loro (anche se lo fanno solo se provocate) per evitare reazione Tossiche e Allergiche.
In Italia, gli imenotteri che provocano più sovente allergie sono le api, le vespe e i calabroni. Quasi una persona su 100 è allergica al loro veleno, in percentuale minore tra i bambini.
LE REAZIONI ALLERGICHE
I Veleni Naturali, insieme a Farmaci ed Alimenti, son il terzo ALLERGENE, in grado di causare una REAZIONE ANAFILATTICA. I veleni vengono trasmessi ad esempio tramite le punture di imenotteri o morso (ragni e serpenti).
L'insorgenza dei sintomi può essere:
- rapida, improvvisa e sistemica entro 10-15 minuti nei casi di anafilassi GRAVE
- a distanza di alcuni minuti od ore e può protrarsi per un paio di giorni nei casi di anafilassi MEDIA o LIEVE con manifestazioni locali.
COSA DOBBIAMO SAPERE?
Le api femmine, generalmente tranquille, diventano più aggressive nella stagione primaverile ed estiva, a causa dell'innalzamento delle temperature e della fioritura delle piante in montagna o collina. Nella maggior parte dei casi colpiscono nelle ore diurne.
Si trovano più facilmente in prossimità dell'acqua: stagni, paludi, campi con corsi o bacini, torrenti e laghetti, che ne facilitano la riproduzione.
Tendenzialmente pungono le zone del corpo lasciate scoperte che, per noi che corriamo in canotta e maglietta, son veramente tante!
Son attratte dagli odori profumati (attenzione a deodoranti, creme e prodotti per capelli).
Sono stimolate ed attratte dai colori e disegni floreali (ma non percepiscono il rosso). Cerchiamo di indossare indumenti chiari, non è un caso se gli apicultori son bardati in maxi tute bianche.
A fine gara od allenamento sarebbe buona cosa non camminar a piedi nudi tra i prati in fiore.
Dulcis in fundo i ristori... già, perché non siamo gli unici ad essere golosi!
COSA ACCADE SE VENIAMO PUNTI?
Se non siamo allergici, la reazione alla tossina del veleno provocherà arrossamento, gonfiore e prurito nella zona circostante al pungiglione. Potrebbe comparire un ulteriore bordo intorno alla puntura stessa, o un punto bianco nella parte in cui il pungiglione è riuscito a penetrare nella pelle. Potremmo anche avere una sensazione di calore a modi “vampate”.
L'ape muore subito dopo aver scalfito la nostra cute. È importante rimuovere entro i primi 20 minuti il pungiglione seghettato, con una pinzetta od ago (non spremere con le dita, rischieremmo di aumentare la dose d veleno inoculata). Una volta rimosso sarebbe buona cosa applicare del ghiaccio, se impossibilitati dobbiamo far pressione (es. monetina) per anestetizzare la zona e ridurre il gonfiore. Disinfettare la zona con acqua ossigenata per evitare sovrainfezioni batteriche. Successivamente applicare una pomata al cortisone e NON grattare.
I rimedi della nonna, post rimozione del pungiglione, danno un naturale ma blando beneficio (limone, ammoniaca, patata, aglio, aceto, bicarbonato, olio, argilla, arnica,..), benché siano sicuramente no-doping.
QUANDO SCATTA IL CAMPANELLO D'ALLARME?
Dobbiamo prestare più attenzione se i sintomi persistono ed aumentano il giorno successivo, quindi 24 ore dopo la puntura, o l'area del corpo colpita è particolarmente delicata, come nel caso degli occhi.
Se la manifestazione di gonfiore si generalizza a più parti o tutto il corpo e ad esse si associano ulteriori sintomi ad esempio gastrointestinali (vomito, crampi e diarrea) o più gravi. Se si tratta di plurime punture.
Se si è noti soggetti allergici alle punture d'api è fortemente raccomandato portarsi dietro la terapia dell'urgenza, prescritta dal proprio Allergologo.
In tutti questi casi è consigliato recarsi alla Guardia Medica o al Pronto Soccorso, dove verrete sottoposti alle Terapie più appropriate, verrete monitorati ed in casi specifici agganciati al Servizio di Allergologia.