a cura di Diego Trabucchi
di Iader Fabbri
Consulente nutrizionale e divulgatore scientifico http://www.iaderfabbri.com/
Cofondatore di Iaderlife http://www.formula12.it/iaderlife
Ora che abbiamo mostrato gli effetti di una colazione a latte e cereali, proviamo a ripetere l’esperimento con un altro grande classico dell’alimentazione, specialmente quella dello sportivo: la pasta in bianco.
Non mi stancherò mai di ripetere quanto sia importante scegliere gli alimenti in base alla reazione che provocano nel nostro corpo. Come sportivi di endurance, sappiamo che mantenere la glicemia stabile ci permette di educare il nostro corpo ad essere più efficiente nel metabolismo dei grassi, a rimanere magri e forti, nonché a prenderci cura della nostra salute negli anni. Vediamo allora che effetti ha da questo punto di vista la pasta, in particolare una porzione moderata di pasta poco condita (“in bianco”), un piatto molto popolare anche tra gli sportivi. Vedremo che le sorprese non mancheranno, in parziale contraddizione con credenze e raccomandazioni molto diffuse anche in ambito medico.
Ad una mia cliente diabetica di tipo 2 (quindi con forti problemi a gestire la glicemia, dovuto a un’inefficienza cronica dei sistemi di regolazione ormonali - NdR) è stato prescritto un piatto di pasta da 80g condito solo con olio o sugo di verdure a pranzo. Penso che sia incredibile come ancora ad oggi vengano prescritte delle diete ipocaloriche dissociate di questo tipo a diabetici; queste diete, anziché stabilizzare la glicemia, possono invece alterarla moltissimo. Vediamo in parallelo come è andata seguendo le mie raccomandazioni, ovvero realizzando l'ABBINAMENTO PROTEICO.
Dimenticavo: ci sono situazioni in cui un pasto ad elevato carico glicemico, come la pasta in bianco, è utile, come ad esempio nel recupero immediatamente dopo una prestazione sportiva intensa e prolungata. L’importante è farne un uso consapevole.