UTMB, le pagelle: promossi e bocciati!

di Davide Grazielli

Difficile riassumere in poche righe la settimana dell'UTMB: chilometri su chilometri di sfide, emozioni, immagini, paesaggi con circa 6.000 trailers a mettere sul sentiero tutto quello che hanno. Ma la corsa, in fondo, non è una cosa seria: e allora, comodi e al caldo, seduti alla scrivania, andiamo a dare i nostri voti per l'edizione 2018 dell'UTMB circus.

 

 FdH 

François D'Haene voto 10

Ricorda a tratti il buon Schwarzie di Terminator, non fosse per quel mezzo sorriso di una dolcezza incredibile. Corona all'UTMB cinque anni in cui è stato praticamente inarrestabile sulle 100 miglia di montagna vera. Devastante. Gliela menano che “si, ma Kilian...” da quando ha preso il diploma al liceo di Chambery, sabato chiude anche questa pratica e poi se ne torna a curare il suo beaujolais. Saluti e baci.

 

 KJ

Kilian Jornet Burgada voto 10 meno

Chi se la sente di dargli un voto più basso? Torna all'UTMB dopo anni, vince la sfida con gli yankees, ma si trova davanti l'amico e compagno François che mentre lui scalava montagne varie ha applicato il verbo. Visto provato come non mai, mostra un lato umanoide che in poche occasioni gli avevamo scorto. Resta la più bella pubblicità per il nostro sport. Guadagna almeno due punti solo per la foto di Saragossa con Emelie che se lo stringe prima della partenza, contenta che vada “solo” ad accoltellarsi con Jim, Zach e François invece che in cima all'Everest. Olimpico.

 

 TT

Tim Tollefson voto 10 meno meno

Il Clark Kent del trail running. Visto venerdì mattina a prendere i tempi alla moglie che fa ripetute alla pista di atletica, torna in albergo, si mette la tutina Hoka ed esce a salvare il mondo col ciuffo ribelle ed un sorriso disarmante. Primo degli umani e con una prestazione incredibile, che mette in ombra anche il terzo dello scorso anno. Troppo poco sbruffone per i grandi titoli, ma quando sbuca in paese la felicità è così grande che rischia l'infarto svariate volte nell'ultimo chilometro. Pura magia.

 

 XT

Xavier Thevenard voto 8

Bravo, determinato, concentrato, e non molla mai. Ma quando entra in classe e trova seduti in cattedra gli altri due, va a sedersi al banco, china la testa e capisce che deve prendere appunti. Condotta di gara eccezionale, come sempre dimostra che in Savoia riesce a tirare fuori quel qualcosa che altre volte non esce.

 

 JW

Jim Walmsley voto 6 ½

Severo? Forse troppo, avete ragione. Ma come dice il mio amico Filippo “questa è corsa vera, non i videogiochi su STRAVA”. Dalle dichiarazioni roboanti e l'esercito dei Jimiani della Western States all'approccio più soft e intimista alla gara del Bianco. Poi gli si tappa la vena e nei 10 giorni prima della gara fa indigestione di KOM, dice a Kilian a St Gervais che stanno andando tutti troppo piano, si fionda davanti e a Champex è bello disteso su una panca pronto all'estrema unzione (virtuale). Padre Tollefson gli impone le mani passandolo, e piano piano Jim ritorna in vita. Esce e si rimette a correre come un pazzo, ma alla fine non ne ha più manco lui. Avrà ragione Corless a dire “si, bravo fino ai 100 km, possiamo farla finita con tutta sta scena ora?”. Quinto all'UTMB resta un grande risultato ed è stato grande a finire e bene. Ma è altrettanto indiscutibile che raccoglie poco rispetto alle dichiarazioni che fa.

 

 NP

Nuria Picas voto 8

Con la Chaverot fuori uso da subito si mette sotto e porta a casa anche l'UTMB accompagnata dai figli (e non solo). Nel finale inizia a patire mentre la Huser, come al solito, non molla manco un centimetro e le arriva alle caviglie. Ma stavolta il gradino più alto non le scappa, a coronamento di una splendida carriera su tutte le distanze. Non sarà una prestazione epocale, ma nell'albo d'oro il nome scritto resta il suo.

 

 MB KL

Magda Boulet/Stephanie Howe/Kaci Lickteig voto 5,5

Tolta la Lickteig, che porta la giustificazione, ci si aspettava qualcosa di più dal trio delle regine della Western States. Ma le Alpi sono una cosa diversa dai canyons della Sierra Nevada. Bello vedere Kaci e Magda arrivare insieme, così come la Howe che nonostante tutto se la porta a casa come fatto alla WS. Ma era legittimo aspettarsi qualcos'altro.

 

 SC

Sage Canaday voto 5,5

Ahi ahi ahi. La stella di Sage sembra essersi oscurata da quando due anni fa ha lasciato il ginocchio e l'orgoglio sulla discesa dalle Pyramidees. Quest'anno per farlo contento gli levano anche quel tratto, ma niente, non si dimostra all'altezza restando tutto il giorno nelle retrovie. Bravo a finirla e levarsi comunque una bella soddisfazione così come aveva fatto alla Western. Ma viene da pensare che le 100 miglia siano fuori dalla sua portata se non aggiusta qualcosa. Si consolerà propinandoci altri quaranta fascicoli dei suoi video “How to become a Sage”, ma non lascia la zampata che voleva.

 

 RG

Ryan Ghelfi voto 4

Torna due anni dopo, e si riprende lo stesso voto di allora. L'avevamo lasciato a limonare a Champex... lo ritroviamo a cullare il figlio ad Arnouva. Brutta bestia le Alpi. Alla prossima si fermerà a Les Chapieux a guardare i lavori? Ryan, sei forte, sei figo, sei simpatico, ma se ci sei, batti un colpo: c'è un gilet che ti aspetta in piazza.

 

TDS lanne

Michel Lanne voto 9 (TDS)

Il buon Michel è bravo a scegliersi le gare, ma infila un'altra bella vittoria  sotto l'arco di Chamonix. Prende, va e riesce a resistere alla carica del duo assatanato Guillon/Camus entrando pulito e pettinato come sempre in piazza. Un vero gentleman del trail running.

 

 MK

Mimmi Kotka voto 10 (TDS)

Un'altra a cui l'aria di Chamonix mette fame. Parte così forte che ci aspettiamo tutti di vederla esplodere dopo Bourg, invece a saltare sono le altre. Anzi no, gli altri in generale, contando che la buona Mimmi stampa un decimo assoluto che zittisce anche i maschietti. Zia Maud Gobert (a cui diamo 10 alla carriera) si prende due ore e mezza, vorrà pur dire qualcosa, no? Curioso di vederla sulla distanza più lunga...

 

ccc hawks

Hayden Hawks voto 10 (CCC)

Ai Mondiali gli avevamo dato l'insufficienza con tre materie da portare a settembre. Ma il boy scout dello Utah ha capito dove ha sbagliato, studia tutta l'estate ed entra agli esami con lo sguardo concentrato ed il baffo in ordine. Primo, a mani basse, senza mai mollare un centimetro. Questo è uno che farà del male.

 

ccc gallagher

Clare Gallagher voto 12 (CCC)

Diventa l'idolo di mezza redazione, con tanto di dichiarazione e proposta al km 98 da parte di un redattore (a cui garantiamo l'anonimato, ma posso anticipare che io sarò il testimone). E' semplicemente troppo: troppo forte, troppo simpatica, troppo intelligente, troppo sorridente, troppo chiaccherona. Alla WS è costretta a ritirarsi a sei miglia dalla fine, ma lei non se la prende più di tanto. Da giugno non fa mai più di ottanta chilometri alla settimana e solo quattro uscite oltre i trenta chilometri, eppure arriva in Francia, testa bassa e pedalare e a metà gara si permette di andare via da sola ad una come la Maite Maiora. Vince, fa morire dal ridere mezza Chamonix e sabato la vedi a Vallorcine a motivare la Howe coi lacrimoni all'UTMB. We love you Clare.