testo di Matteo Grassi
foto © organizzazione
Ci sono montagne e montagne e non è possibile fare classifiche su quali siano le catene o i gruppi più belli: Alpi, Dolomiti...?
Eppure il complesso del Catinaccio - Ciadenac o Rosengarten* è senza dubbio un vero paradiso terrestre, uno dei gruppi montuosi più spettacolari, vari, ricchi, articolati e che offre una vasta serie di itinerari, tra forcelle, ascese e traversate.
©Seiseralm.it
È stato proprio concatenandone una selezione, una sorta di the best of, che gli amici di Tires alcuni anni fa hanno ideato un giro panoramico che permette di abbracciare l'intero complesso: la Rosengarten-Schlern Skymarathon giunta quest'anno alla 6a edizione.
Partenza fresca e frizzante dagli ampi prati verdi di San Cipriano puntando velocemente per boschi e malghe verso il passo Nigra (ai piedi delle torri di Vajolet) alla ricerca dei primi raggi di sole tra il rifugio Coronelle e Paolina (sopra al passo di Costalunga) costeggiando le pareti rocciose e i rivoli che scivolano a valle dal Catinaccio e dalla Roda di Vaèl. Si svolta puntando la bussola verso nord, con bella vista sul Latemar, passando per il rifugio Roda di Vaèl e il suggestivo passo delle Cigolade.
Questa è solo la prima forcella la cui discesa, tecnica ma ben attrezzata, porta al rifugio Vajolet da cui si risale al passo Principe con l'omonimo rifugio e finalmente (superata metà gara) ci si presenta innanzi, in tutta la sua severa schiettezza, il magnifico "muro" del Molignon. Un'erta forcella che la prospettiva frontale fa sembrare particolarmente verticale, quasi impossibile da percorrere e risalire. Si respira, si beve e trangugia qualcosa e giù per non facili ghiaie con volontari del soccorso a indicare la traiettoria. Quest'anno il percorso originale è stato leggermente modificato prolungando la discesa fino al pianoro sottostante dove due musici suonano ottoni soavi riecheggianti melodie. Una sorta di balise sonora che indica la via nella confusione delle ghiaie d'alluvione. Ecco il bivio tra il giro corto (36 km) che da qui porta al rifugio Bergamo e poi in discesa fino al traguardo e quello lungo (45 km).
Gli atleti che proseguono, e io tra loro, hanno la fortuna di poter assaggiare la risalita al Molignon, guadagnata, sudata la quale, dopo un'ulteriore breve saliscendi, attraverso un'aerea discesa (alcune elementari roccette con cordino di sicurezza) si punta all'Alpe di Tires, con l'inconfondibile rifugio dal tetto rosso, ma soprattutto con le frastagliate e intagliate rocce a far da sfondo, i cosiddetti Rosszähne, Denti di Terra Rossa.
Da qui il panorama cambia registro, si passa dalle pietraie pallide al bruno rossastro delle terra fina e umida e poi al tanto, tanto verde. Sullo sfondo l'ameno altopiano dell'Alpe di Siusi mentre si corre sulla schiena dello Sciliar, montagna simbolo dell'Alto Adige. Ultimo rifugio: Schlernhaus-rifugio Bolzano; da dove inizia la via del rientro e una particolarissima discesa (!) attraverso la Stuhlschwaige e il famoso Prügelweg. Nella gotica e selvaggia Gola dello Sciliar, tra ripide pareti di roccia, si scende tra selciati scabri e numerosi ponti di legno aggettanti, costruiti con travi posate di spigolo per non scivolare e permettere alle vacche (ancora oggi) di salire al pascolo.
Giù da questa interminabile scala si svolta bruscamente e attraverso un'altra piccola salita (giusto per superare quota 3.000+) si scollina nel caldo bolzanino che ha raggiunto Tires nel primo weekend torrido del 2023. Per fortuna c'è la gioiosa festa di paese per placare la sete.
Rosengarten Schlern Skymarathon è un appuntamento da mettere in calendario, se non la si è mai provata, o per ritornarci. Per le montagne, per il panorama, per il percorso, per l'organizzazione, e per il terzo tempo. (Ah, se qualcuno ha apprezzato i cetrioli ai ristori, ce lo faccia sapere).
Bis bald!
La settima edizione si svolgerà il 13 luglio 2024.
INFO - www.skymarathontiers.it
CLASSIFICHE - www.datasport.com/live/ranking/?racenr=25892
FOTO:
- www.franzspiess.net/p395255936
- www.running.bz.it/aktuell/fotos-2023/fotos-2023/rosengarten-schlern-0807.html
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Laurino, re dei nani, aveva un magnifico giardino di rose. Un giardino da lui stesso poi maledetto, perché gli costò la perdita della figlia, rapita dal principe di Latemar. Per questo volle cancellarlo alla vista degli uomini, sia di giorno che di notte, dimenticandosi però dell'alba e del tramonto, brevi fugaci attimi in cui riappaiono ancor oggi i meravigliosi colori di quel roseto (enrosadira).