“Ultra Spirit è prima di tutto un ultra trail. Abbiamo progettato un evento in cui l'incontrarsi e la condivisione hanno la precedenza sulla corsa e sulla competizione, ma con gli stessi elevati standard di un'ultra!
Se vi iscrivete a correre con noi, sapete che il vostro team sarà in grado di arrivare fino in fondo.
E poiché vogliamo che arriviate tutti al bivacco nello stesso momento, preparatevi a un'ultra con grandi sorprese”.
© Paul Viard Gaudin
Queste le parole di presentazione di Ultra Spirit, organizzato da Carline e François D’haene.
Lo scorso week end, nel cuore del massiccio del Beaufortain, in Savoia, si è svolta la seconda edizione di questo innovativo ultratrail. Un nuovo concetto che rompe tutte le regole tradizionali delle corse standard, dove il cronometro non è più il riferimento.
Ultra Spirit ha riunito 120 partecipanti ( 30 % donne), suddivisi in squadre di 3, (squadre femminili, miste e maschili), per 3 giorni di corsa attraverso i sontuosi paesaggi del Beaufortain.
© Damien Rosso
Il percorso prevedeva 100 km con 9000 metri di dislivello ma è stato pensato soprattutto per essere inclusivo per tutti i livelli dando la possibilità di percorrere percorsi più brevi in determinati punti della gara. Questo ha fatto sì che tutte le squadre arrivassero insieme al bivacco in serata.
L'obiettivo era concentrarsi sul lavoro d’equipe, in cui il membro più forte della squadra deve adattare la propria velocità al resto del gruppo.
© Damien Rosso
Il percorso è stato arricchito da una dozzina di sfide a sorpresa, che hanno permesso alle squadre di conquistare punti extra per la classifica generale, ma soprattutto di scoprire un format di competizione radicalmente nuovo. Sono stati inseriti: un percorso di 200 metri con 50 metri di dislivello da percorrere in 3 con lo stesso paio di sci Salomon dotato di attacchi appositamente montati; una corsa a saltelli con le gambe già provate dal dislivello. Non è mancata una sfida per ricomporre una scarpa da corsa composta quindici parti diverse, come un puzzle 3D, e altre prove “strambe” hanno arricchito le giornate.
© Paul Viard Gaudin
Ma la sorpresa che ha lasciato i più a bocca aperta è stata senza dubbio la colazione della domenica. I concorrenti sono stati invitati a lasciare il bivacco alle 6.30 con una temperatura di -3°C, su terreno ghiacciato e soprattutto a stomaco vuoto. Dopo 45 minuti e 400 m di dislivello gli atleti sono arrivati ad un passo innevato dove ad attenderli c'era nientemeno che lo chef stellato Jean Sulpice , anche lui appassionato di trail running. Aveva preparato una colazione gourmet che risvegliava i sensi mentre ci si godeva un'alba mozzafiato con lo sfondo delle montagne.
Quasi il 30% degli atleti erano donne. Il trio formato dall'americana Katie Schide (vincitrice dell'UTMB 2022),dalla francese Camille Bruyas e dalla canadese Marianne Hogan (seconda all'UTMB 2022), ha chiuso al secondo posto assoluto la tre giorni, vincendo l’ultima tappa con 15 minuti di vantaggio sulla prima squadra maschile.
© Damien Rosso