Transgrancanaria Preview

di Davide Grazielli

L'Ultra Trail World Tour cambia emisfero dopo la tappa neozelandese di Tarawera ed il Jim Walmsley show down under.

Tutti al sole delle Canarie per una gara che si è affermata in fretta nel panorama internazionale.

Negli anni si è visto passare di qua il gotha del trail running mondiale e anche quest'anno la lista partenti fa paura.

 

Partiamo, come al solito, dalle signore, ed il posto d'onore spetta alla campionessa uscente Caroline Chaverot. L'anno scorso aveva annichilito la concorrenza, lasciando a due ore la seconda in classifica. E' passato un anno, ma tutto fa pensare ad un bis della maestrina francese, che nel frattempo ha dominato in lungo e in largo la stagione 2016, vincendo UTMB, Mondiale IAU e Mondiale Sky. Aiuto.

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L'anno scorso Andrea Huser ha fatto compagnia alla Chaverot sul podio in tante gare, Transgrancanaria compresa. Non è mai riuscita ad avvicinarsi a Caroline se non forse all'UTMB dove per un momento sembrava stesse rimontando la macchina da guerra francese... ma questo non vuol dire che l'anno 2016 della Huser sia stato poca roba: Lavaredo, Diagonale, Swiss Irontrail vinti ed un paio di migliaia di chilometri corsi in gara. Terrificante.

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La parte delle cattive tocca ad un quartetto di spagnole che sembrano decise ad issare le insigne di Aragona sul possedimento insulare: Azara Garcia, Gemma Arenas, Teresa Nimes e Raquel Martinez formano un gruppo compatto, ma forse l'unica che può davvero sperare di inserirsi tra le due dominatrici della scorsa stagione è Azara Garcia. Vincitrice a Zegama nel 2015, ha piano piano allungato, finendo seconda ai Mondiali SKY in Spagna ed ai Mondiali. Certo, dietro a Caroline, ovvio. Però...

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Nella brigata internazionale, Juliette Blanchet è un nome che ritroviamo spesso nelle nostre preview. Un bel secondo alla Diagonale, già quarta all'UTMB... non ha la classe di alcune appena citate, ma la distanza e la tecnicità del percorso non la spaventano di sicuro. Altra (bella) faccia conosciuta: Manuela Vilaseca, la brasiliana del team Buff che vive oramai in pianta stabile in Catalunya. L'anno scorso non sembra abbia corso ai suoi soliti livelli, ma dice di aver fatto un solido inverno di allenamento. Le speranze inglesi riposano su Beth Pascall, che in casa ha fatto bene sia alla Hoka Fling Race in Scozia (campionato nazionale) che alla Lakeland 100 vinta. Fuori casa deve ancora trovare la giornata giusta, ma gli inglesi amano le Canarie: sole, mare e cerveza ghiacciata, cosa possono chiedere di più? Gli americani quest'anno non hanno nomi pesanti: c'è Jen Benna che comunque nel 2016 ha vinto American River 50 e fatto terzo a Leadville, ma la biondona  a livello internazionale non sembra avere i numeri, e resta famosa più per essere la moglie di JB Benna, la mente geniale a cui dobbiamo il più grande film mai uscito sull'ultrarunning, Unbreakable. Opinione personale, ovvio, ma non accetto contestazioni.

Fareste invece bene a seguire la svedese Kristin Berglund, perchè Zugspitz e Grossglockner vinti l'anno scorso dicono che ha i mezzi. E infiliamoci anche Ildiko Wermescher che altrimenti i tedeschi s'incazzano e la Merkel non parla più a Gentiloni.

Finita qui? Col cavolo. Perché mancano le nostre. E sono due pezzi da novanta.

Lisa Borzani sarà anche la donna del Tor, ma anche su distanze inferiori fa sempre la sua figura. Specie in campo internazionale dove ha oramai un'esperienza che la mette davvero tra le favorite ogni volta che si schiera. Ad Hong Kong si è dovuta ritirare in una gara dove solitamente aveva sempre fatto bene, subendo anche la sconfitta nell'eterna sfida familiare. Ma qui alle Canarie si presenterà al via pronta a combattere.

L'altra è la russa del novarese, Yulia Baykova, uno dei più bei sorrisi del trail italico. Il sesto posto alla CCC dice che Yulia è tornata sulla strada giusta dopo lo stop forzato di due anni fa. Si è allenata davvero bene per questo ingresso in grande stile nell'UTWT, e io credo che sorprenderà tanti, migliorando il nono posto del 2013...

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Passiamo agli uomini, dove abbiamo di nuovo alla partenza il campione 2016 (e secondo posto nel 2015) Didrik Hermansen. L'anno scorso aveva vinto con una gara attenta, ma senza sbavature, accellerando nella seconda parte in maniera devastante. Aveva poi concluso il semestre con un secondo posto alla Western States, dove invece di sciogliersi come neve norvegese al sole californiano, aveva sciolto gli avversari nell'acido con il suo sguardo gentile ed il sorriso abbozzato da killer seriale. Il quarto posto di Hong Kong lo scorso mese dice che doveva ancora mettere in tiro tutto, ma secondo me qui fa di nuovo il botto.

A Hong Kong Didrik aveva preso una scoppola da un nome nuovo, ma solo a chi non segue con attenzione. Perchè noi lo avevamo detto che Dani Jung poteva fare del male, e l'altoatesino ci aveva prontamente dato ragione con un secondo posto stellare. Qualcosa mi dice che qui alle Canarie viene con delle cattive idee in testa... sarà dura per tutti. Forza Dani!

Altro grande indiziato dopo un 2016 da protagonista, il britannico trapiantato in Provenza, Andy Symonds. Quinto l'anno scorso, ma poi durante la stagione aveva messo il turbo vincendo Lavaredo, facendo secondo ai Mondiali SKY dietro a Luis Alberto Hernando e quarto a Transvulcania. La distanza non fa più paura ad Andy, che è atteso e temuto: sarà un'altra grande giornata?

Pau Capell è un altro dei nomi caldi usciti dal 2016: quarto ad Hong Kong, Terzo a Transgrancanaria, vittoria in Australia, sesto a Lavaredo, vittoria convincente alla TDS ed un undicesimo ai Mondiali. Ma è quella vittoria alla TDS che lo mette in posizione di indiziato per il grande colpo.

Vale lo stesso discorso per il suo socio Diego Pazos con cui ha condiviso la terza posizione l'anno scorso: ha poi vinto la 80 km del Mont Blanc e l'Eiger e ha stampato un bel sesto posto ai Mondiali rimanendo l'unico a contrastare i francesi che inseguivano Luis Alberto Hernando come una muta di cani la volpe nelle stampe ottocentesche.

I francesi portano tre vecchie volpi in terra di Spagna sperando di fare il colpaccio. Il trio Antoine Guillon, Julien Chorier e Fabien Antolinos ha visto abbastanza sangue scorrere da non preoccuparsi più di tanto prima di una battaglia come quella che si preannuncia nelle isole. Specie i primi due qui hanno già fatto benissimo, e sanno aspettare. Cosa che su questo percorso paga visto che gli ultimi venti chilometri sono parecchio scorrevoli.

Il padrone di casa Yeray Duran sta accogliendo tutti a braccia aperte e sorrisoni... ma dentro di se darebbe tutto per vincere qui a casa sua. E che abbia i mezzi per arrivare in altissimo lo dimostrano i podi a Lavaredo, TDS e proprio qui. E' un runner da do or die, o è in giornata perfetta o molla. Ma quando gira giusta, non è uno da sottovalutare.

Altri spagnoli pericolosi: Jordi Gamito, Juan Marie Jimenez (il pazzo che tutti gli anni corre i primi cinquecento metri dell'UTMB come se fossero il miglio di Roger Bannister... ma che è anche arrivato decimo quest'anno...) e Gerard Morales, a cui parecchi invidiano la fidanzata più che il palmares, comunque prestigioso.

Mancherebbero gli americani “pesanti”: Sage ha dato forfait e gli altri si sono spaventati sentendo i racconti del terrore di Tim Tollefson che l'anno scorso aveva avuto una giornata da incubo. Il simpatico Tim si era poi preso la rivincita all'UTMB, dimostrando che da certe batoste c'è solo da imparare. Ma ad andare a vedere bene, un americano più che pesante ci sarebbe. Perchè se a casa tua hai due cougar e manco Roberto Krar è riuscito a metterci meno di te da Squaw ad Auburn... sei Timothy Olson, non uno qualunque. Eppure il buon Timothy non è davvero più quello del devastante biennio 2012/2013 dove aveva dimostrato di potersela giocare anche in Europa con un quarto ed un terzo a Transvulcania ed un quarto all'UTMB. L'anno scorso ha comunque finito 11mo la Hardrock e 20mo alla Leadville, ma sono davvero prestazioni distanti anni luce da quelle a cui ci aveva abituati. Rivedremo il nostro simpatico capellone sul podio in una gara che conta? Io sono il primo a sognarlo.

Ok, volete sapere chi sono gli altri dei nostri che daranno una mano a Dani. Ci giochiamo carte pesanti, perchè Giulio Ornati e Marco Zanchi, il duo criminale dell'UTMB 2016 ritorna pronto a fare del male. E parliamo di posizioni importanti. A dargli manforte un Nicola Bassi che è stato visto in forma splendida a Pastrengo, Stefano Ruzza sempre veloce e pericoloso ed il neo papà Fulvio Dapit, che resta nome spendibilissimo se riesce a gestire la distanza.

Partenza alle ore 23 di venerdì, tutti sincronizzati che sarà una giornata lunga e calda.