È sfumato il sogno di Nadir Maguet, un sogno che lo accompagnava sin da ragazzo:battere il record di salita/discesa della montagna emblema della sua valle, il Cervino. 2h57’21” il tempo del “Mago” contro 2h52’02” di Kilian di dieci anni fa.
Spazio alle sue parole.
A cura di Maurizio Scilla
Foto © Stefano Jeantet
Quante volte eri già salito sul Cervino per fare delle prove?
Sono salito una decina di volte, non sempre fino in vetta, a volte solo dei tratti, comunque l’ho studiata molto bene.
Avevi in mente dei tempi di passaggio? Li hai rispettati?
Avevo fatto dei test, più nella parte bassa, fino alla Croce Carrel e da lì fino alla Capanna. Alcune volte sono stato sui tempi di Kilian e questo mi dice che si può fare. Certo ci va la gamba giusta al momento giusto e non è facile. Ieri ho avuto una giornata no, in salita ero proprio piantato, peccato, non posso dare colpa a nulla, forse un insieme di tante cose. È un periodo che non sono così in forma, poi un po’ lo stress, il caldo e così non sono riuscito a tenere il ritmo che penso di poter tenere in salita. Allo stesso tempo sono contento perché se arrivo al giorno X con la gamba che avevo a inizio luglio, si può fare!
Sembra che il divario tra te e Kilian ci sia stato solo dalla Carrel alla vetta, è stato un fenomeno lui o hai avuto qualche difficoltà tu?
Il divario c’e’ stato sin da subito, alla Croce Carrel (2920 m) accusavo già ritardo che poi man mano si è accumulato e in vetta sono arrivato con una decina di minuti.
La cosa positiva è che in discesa ho provato ad andare forte nonostante non potessi fare il record e ora so che posso recuperare 5’ a Kilian. Quindi so che posso permettermi di arrivare in vetta appena sopra i suoi tempi e guadagnare in discesa.
Il gran caldo di questi giorni è stato un problema? Come erano le condizioni del terreno in discesa?
Il caldo ha influenzato un pochino, ma non posso dare la colpa solo a quello, le condizioni erano perfetti.
Con François Cazzanelli e con gli altri miei amici guide abbiamo scelto questi giorni. Raccoglievamo informazioni ogni giorno da parte di chi saliva in vetta per avere un quadro perfetto. Voglio ringraziare tutto lo staff tecnico di amici/ guide che erano lungo la cresta per mettermi tutto in sicurezza e anche la logistica di cordate di alpinisti per fare in modo di farmi trovare meno traffico possibile.
Ti sembra di aver preso dei rischi eccessivi?
Secondo me non ne ho presi, dal momento che si affronta un record così, i rischi ci sono. Penso di essere andato forte in discesa, ma sempre in controllo.
Questo sforzo pensi possa influenzare la tua prestazione alla OCC tra una settimana?
Penso proprio di no, anzi penso che mi abbia fatto capire che non sono così in forma, all’OCC non sarò al 100%. Da domani cercherò di riprendere un po’ di condizione fisica e poi vedremo. Si è visto e si sa che ogni gara ha la sua storia quindi vedremo.