Nelle prime due puntate ho introdotto un po’ questo trekking: dove, come , quando e perché.
Adesso è il momento giusto per entrare nello specifico della mia preparazione. Mancano solo 5 settimane, 5 puntate in cui si parlerà di:
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di tutto un po’ (accorgimenti generali, preoccupazioni varie, cerini al santo protettore dei camminatori)
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strategia di gara (quanti km al giorno, quando partire, quando fermarsi, a chi ciucciare la scia)
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la compagnia (perché solo, perché non male accompagnato, chi fa da sé fa per tre?)
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lo zaino part1 (scarpe, giacca, zaino… insomma quelle cose che piacciono ai Trailnerd)
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lo zaino part2 (ogni singola cosa che dovrò infilare a forza dalla carta igienica agli arbre magique per piedi).
Partiamo quindi dal primo punto: di tutto un po’.
LINGUA
Attraverserò 3 stati di lingua tedesca e quando scollinerò Passo Rombo comunque sarò accolto da più “Grüß Gott” che “Buongiorno!”. E per esperienza personale gli austriaci sanno l’inglese peggio di noi italiani. Visto che il tedesco l’avevo anche imparato urge un ripassino per ricordare qualche vocabolo in più oltre alle parolacce imparate durante le sfide a calcetto sulle spiagge di Bibione.
Ancora in tempi non sospetti avevo preso il libricino “capire e farsi capire in tedesco” della Lonely Planet. Mi ha salvato spesso da situazioni imbarazzanti (ma ha anche creato situazioni più imbarazzanti). In queste settimane sarà la mia bibbia!
VIAGGIO
Perché da Costanza non devo solo partire, ci devo anche arrivare. Schio-Costanza sono 482 km di autostrada. Si può fare in 6 ore. Ma io non ho la macchina. Si può fare in scooter. Sarebbero 432 km, probabilmente 1 o 2 giorni di viaggio allungabili a seconda del comportamento del cinquantino sui passi dolomitici. Però non lo posso mica lasciare là. Poi come lo vado a riprendere? Bisogna usare i mezzi pubblici!
Se si prova a pianificare il tragitto su google maps, il programma va in crash e inizia a fare un sacco di pernacchie. La cosa migliore rimane arrivare in qualche modo a Verona o Milano e passare rispettivamente per Monaco o Zurigo. Sembra più semplice… però mi è venuto in mente che fino al giorno prima sono a Chamonix a fare una banalissima CCC (ah la programmazione, quella fatta bene) e quindi mi faccio mollare a Ginevra, treno fino a Zurigo e poi Flixbus fino alla città di partenza. (Mi tocca fare lo zaino 2 settimane prima)!
PERIODO
Vado a settembre. Alcuni rifugi saranno chiusi, probabilmente c’è il rischio di un po’ di brutto tempo e in giro per i monti sarò un po’ più solo. Però settembre è il mio mese preferito, quando i colori della montagna mi piacciono di più, quando finalmente posso tornare a dormire nel piumino e misteriosamente le gambe girano a meraviglia. A settembre ho fatto il 70% degli esami dell’università. Non fosse per questo mese magico starei a consegnare volantini di pizzerie/kebab davanti alle aule studio.
Ma oltre alle preferenze personali c’è anche un motivo logistico. Avete provato a prenotare una notte in rifugio adesso, ad agosto? E' quasi impossibile, sono tutti pieni, già occupati. Durante la mia camminata non ho il lusso di poter pianificare precisamente ogni singola tappa, ogni giorno quel che viene viene e dove arrivo arrivo, perché su 600 km basta una vescica per mandare all’aria tutti i piani. A settembre la situazione sarà leggermente migliore ma so bene che qualche notte all’addiaccio (o più romanticamente sotto il cielo stellato), capiterà ugualmente.
PREOCCUPAZIONI INUTILI
Sto smartellando gli zebedei con questo viaggio da un po’. La prima paura è quella di non riuscire a finirlo. O peggio ad iniziarlo. Ecco ho già l’ansia.
Oggi che sono a Padova faccio un giro e accendo un paio di ceri a Sant’Antonio, patrono locale. Male non fa. Magari aspetto solo che la temperatura sia inferiore ai 39°C.