SPIRITO TRAIL

Non si capisce più nulla: dalla pioggia in quota si è passati a 20 cm di neve fresca ai 1800 m di Trivigno, giro di boa della gara…

Dopo una "battaglia" durata qualche giorno tra i miei neuroni provati da un'influenza che non mi vuole mollare e mi lascia stremato a furia di colpi di tosse (corro o non corro? la 40 o la 110?)
eccomi qui, dopo qualche giorno di riposo per gli strascichi di questa "non-gara" (ma grande avventura!) che ha lasciato sul mio fisico di vecchio trailer, a ricordare cosa rende veramente affascinante la Grande Corsa Bianca. Siamo stati fortunati col meteo con un venerdì di tempo relativamente sereno senza vento né temperature troppo basse, una notte tranquilla con un po' di nevischio dalle 2 che si è fatto più insistente col passare delle ore ma ha solo contribuito a rendere ancora più magica questa esperienza. A parte la prima salita e l'ultima discesa la neve ci ha regalato un fondo immacolato per tutto il tempo in tutte le sue sfaccettature: neve dura, neve ghiacciata, neve polverosa un po' sfondosa ma deve dire tutto sommato niente di tragico (infatti tutti noi della categoria a piedi ci siamo risparmiati l'ulteriore fardello delle ciaspole!). E' stato un lungo viaggio dall'Alta Valcamonica alla Valtellina e ritorno con tanta gente conosciuta sul percorso con la quale si è condiviso storie di vita, di gare, confidenze che non si fanno nemmeno agli amici ma che in questi frangenti diventano spontanee e autentiche! I ristori abbastanza radi (anche 22 km!) semplicemente eccezionali con le donne camune pronte a cucinare una pasta e un minestrone come delle vere mamme per noi "viandanti sottozero" sempre affamati: raramente ho trovato una così grande varietà di cibo e bevande! Birra, Coca Cola, grappa, Lemonsoda, acqua gasata e non e poi pasta, minestrone, bresaola, formaggi d'alpeggio, uova sode, torte...cosa volere di più? Volontari splendidi: che dire del signore che aspettava alle 3 di notte la gente in macchina per illuminare un tratto ghiacciato? Una bellissima sorpresa (e un respiro di sollievo) per me è stata quella fatta da amici in motoslitta in zona Trivigno (poco sopra casa mia) che mi hanno allungato una Coca Cola, visto che il tubo del mio camelbag si era congelato e la mia pipì stava pericolosamente virando sul marrone...Il percorso è veramente bello ed è stato reso anche parecchio "ignorante" dagli organizzatori nei km finali, quando ormai tutti si pensava che il difficile fosse passato! Una serie di salite killer scivolosissime dritte per dritte nel bosco che spezzava polpacci, ginocchia e morale! Raramente ho avuto così tanti dolori sparsi nel corpo dopo una gara come quelli di sabato mattina al traguardo di Vezza d'Oglio: la corsa sulla neve assolutamente instabile e poco "prevedibile" negli appoggi ha reclutato parti sconosciute del mio corpo e mi ha lasciato muscoli induriti e stirati, ginocchia in fiamme, polpacci dolenti e pure dolori alle spalle...lo zaino con l'equipaggiamento obbligatorio sfiorava i 10 kg e li ho sentiti tutti sia sulla schiena che nelle gambe! Un'esperienza di 105 km e 4200 m+ che consiglio a tutti gli amanti dei silenzi e delle notti stellate sulla neve!

Che roba!!!
bravo Lucio...non ho altro da dirti se non "complimenti"

gogo ha scritto: ↑11/02/2025, 15:17 Che roba!!!
bravo Lucio...non ho altro da dirti se non "complimenti"

Favoloso Lucio. Veramente grande!!!!

Uhaoo, mai presa in considerazione ma intrigante…

Grande Biglux!io ho fatto la 40( 46!) ma mi ci ritrovo perfettamente nel tuo racconto, soprattutto nel racconto degli ultimi km e di quegli strappetti spaccagambe!

La gara si capisce subito è meno agonistica delle solite gare, con un bellissimo appeal...c era voglia di esplorazione, di scoperta, di neve, di sfida con sé stessi, di viaggio...

Il meteo ci ha graziato ( fino a pochi giorni prima minacciava neve) e dopo una mezza dormita al pub a Monno siam partiti con un clima ideale.
Gente a piedi, cani ,gente con gli sci e gli eroi ( si veri eroi) con 16 kg di bici che pronti via si sparano il mortirolo..
Girar di notte in montagna è semplicemente MAGICO....le luci , le altre persone ,le cime, la neve..tutto bellissimo.
I ristori vecchio modello precovid ..un sacco di roba tutta local, un sacco di sorrisi ,un sacco di facce distese...
Il vero eroe per me è Luca del ristoro malga valgrande... Arriviamo al buio..si vede un fuoco gigante che schioppetta e 4 adulti che si scaldano..li un po' distante al gelo c'è il banchetto del ristoro e dietro Luca ,ragazzino di non più di tredici anni che dirige i ristori e segna tutti i passaggi..mi offre un pezzo di crostata, la prendo volentieri ....COMPLETAMENTE GHIACCIATA!
Lo guardo gli faccio i complimenti...vero eroe lì a freddo a pochi metri dal fuoco per tutta la notte.. avrà una serie di bellissime storie da raccontare
Io l ho fatta con gli sci, peccato la poca neve per me che mi ha costretto ad un continuo togli metti ritogli riassetta metti togli ecc..

Cercavo un evento da fare in compagnia di un amico ,un evento ignorante, molto local, che dava quel qualcosa in più e la grande corsa bianca l ha rispettato in pieno.
Colazione finale da Salvetti inclusa...

Penso proprio che possa diventare un classico invernale...per farla con gli sci avrei preferito più neve.
PS. La mattina di sabato è venuta giù una bellissima fioccata! Siamo stati letteralmente graziati!