di Francesca Cantaluppi
infermiera presso ASST LARIANA-SANT'ANNA di Como in Medicina d'Urgenza ed Osservazione del Pronto Soccorso
Un recente studio dell’American Academy of Allergology, ha evidenziato come la predisposizione genetica (atopia) associata all'esercizio fisico, comportano un rischio elevato di asma negli atleti. Questi ultimi, specialmente a livello competitivo, sono predisposti ad una maggior iperattività bronchiale, in funzione dello sport praticato (in primis nei nuotatori, in percentuale minore nei runners).
Fortuna vuole che per le discipline all'aria aperta ci siano fonti aereobiologiche di buona utilità (TRAIL RUNNING = 100% OUTDOOR!).
Botallo nel 1565 coniò la definizione di “catarro causato da rose". Fu però John Bostock nel 1819, a comprendere che la “febbre da fieno", nulla aveva a che vedere con la febbre vera e propria; ma bensì si trattava di una “reazione" esagerata dei nostri anticorpi.
L'allergia è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive portate da particolari anticorpi reagine o IgE) nei confronti di sostanze abitualmente innocue (ALLERGENI).
L’asma allergica è quindi una malattia infiammatoria dell'apparato respiratorio causata dalla presenza di allergeni: in oltre il 90% dei casi graminacee, parietaria (o erba vento, parente stretta dell'ortica) e dermatofagoidi (acari), a seguire polline, polvere e peli di animale.
Ciò nonostante, non deve essere considerata una patologia invalidante l'attività sportiva. Grazie al Medico di Medicina Generale, lo Pneumologo ed il Medico dello Sport, si può ovviare e curare i propri sintomi in maniera specifica ed ottenere l'Idoneità alla pratica sportiva agonistica.
CONOSCIAMO NOI STESSI?
La causa dell'asma allergica è l'ereditarietà, alcuni dei nostri anticorpi immagazzinano la predisposizione ad identificare come nemiche alcune sostanze, ma non devono per forza essere le stesse del nostro parentado.
La diagnosi e terapia sono il risultato della valutazione dello Pneumologo.
Le manifestazioni insorgono solo se, si viene in contatto con la sostanza etichettata come nociva. Gli allergeni sono volatili ed una volta che penetrano nei bronchi scatenano una cascata di reazioni: immediate o tardive, locali o sistemiche, lievi o gravi.
I tempi d'insorgenza vanno dai 5 ai 30 minuti dal contatto/inalazione; ad eccezione dei pollini (la reazione potrebbe scatenarsi a fine allenamento/gara).
I sintomi comuni sono:
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Arrossamento della congiuntiva, lacrimazione degli occhi e prurito.
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Rigonfiamento del naso, secrezioni fluide, starnuti ripetuti.
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Tosse secca ed importante.
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Sensazione di peso sul torace.
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Respiro sibilante, caratterizzato da fischi o rantoli, specialmente in espirio.
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Edema (gonfiore) della mucosa.
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Disturbi del sonno (nel caso di utratrail, ma anche una volta terminata la nostra seduta di trail running).
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Difficoltà a continuare l'attività fisica intensa.
I sintomi sistemici vanno dalle reazioni cutanee, all’insufficienza respiratoria grave, fino allo stato di shock.
CONOSCIAMO L'AMBIENTE?
Se siete dei soggetti allergici, prima degli allenamenti o di iscrivervi alle gare, dovreste preoccuparvi di valutare alcune caratteristiche ambientali, che vi garantiranno un buon rapporto tra stato di salute e performance.
Sarebbe buona norma saper riconoscere sia i fattori nocivi (scatenanti), che gli agenti causa/eziologici non allergenici (trigger):
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Alcuni allergeni sono stagionali.????
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La ridotta densità dell'aria riduce le resistenze delle vie aeree.????
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La ridotta umidità può migliorare le caratteristiche delle secrezioni bronchiali.????
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Il freddo ed il vento possono causare attacchi di broncospasmo????; è utile coprire la bocca ed il naso con un paracollo.
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La pioggia diminuisce la concentrazione dei pollini. ????Allenamento post
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Il temporale potrebbe indurre una riacutizzazione dell'asma sia per l'abbassamento delle temperature sia -in maniera indiretta- per la modificazione delle concentrazioni degli allergeni. Le cruenti gocciole d'acqua, potrebbero rompere le particelle, ad esempio di polline, rendendole più piccole ovvero più volatili. ???? (non allenatevi post temporale!). ????Allentamento pre
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L'acaro della polvere non sopravvive sopra i 1500m (per i tropici 2200m) e gli agenti inquinanti diminuiscono. ????
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Per chi è allergico al polline esistono i Bollettini pollinici di facile consultazione. ????
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Per chi è allergico al pelo degli animali, valutate la fauna del territorio. ????????
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Se dormite nelle tensostrutture o nelle basi vita, ricordatevi che cuscini e lenzuola potrebbero esser incubatrici di acari od altre sostanze a voi sensibili.????
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Mantenere un corretto stato d'idratazione ed osservare un'alimentazione equilibrata.????
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Fumo, inquinamento e aumento del peso corporeo.????
RACCOMANDAZIONE: attenetevi sempre alla terapia. Se avete recentemente avuto un attacco di asma allergico, recatevi prima dal vostro medico e, solo a completa risoluzione del quadro infiammatorio, riprendete le vostre attività. Attenetevi sempre alla terapia.
Nello zaino da trail portatevi sempre i farmaci per un eventuale attacco acuto di asma.
“Il mio modo di allenarmi è basato sul sentire, nel desiderio che ho di scalare una vetta, esplorare una valle... È d'obbligo arrivare in forma per una gara, ma è la meta in se stessa a essere d'allenamento. Questo non è un piano di allenamento da seguire. Ogni persona ha certe caratteristiche, disponibilità e motivazioni differenti, e l'allenamento deve adattarsi a queste.“
(Kílian Jornet)