TCT Trail Chefchaouen Talassemtane 2024

Testo di Paolo Zubani

Il Marocco è un paese incredibile. Un paese che non finisce mai di stupirmi.

Offre l’Oceano Atlantico, il Mar Mediterraneo, un sistema idrografico vario con fiumi, laghi e sorgenti, anche se le scarse precipitazioni portano una certa aridità in alcuni periodi dell’anno. Offre aree verdi e molto rigogliose e offre uno dei deserti al mondo più eterogenei.

Un deserto che io conosco a fondo, essendoci andato decine di volte e avendoci percorso a piedi quasi 8000 km.

Ma il Marocco offre anche importanti montagne: la catena montuosa dell’Atlas (con cime oltre i 4000 mt) e quella del RIF che ha come principale attrazione turistica Chefchaouen.

E questa è stata la mia ultima scoperta.

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Chefchaouen non è un posto banale. Chefchaouen è la perla blu del Marocco.

Una piccola città che profuma di fiaba, arroccata su un ripido pendio del RIF marocchino. Un intreccio di vicoli, gradini e cortili connotati dalle innumerevoli sfumature e gradazioni di azzurro e di blu, che colorano ogni cosa e ogni angolo.

Ma perché la città è tutta pitturata di blu?

Tra le varie ipotesi, quella più accreditata è che il blu aiuta a tenere lontane zanzare e moscerini. Per cui la ragione sembra più pratica che storica, religiosa o spirituale.

Chefchaouen è anche il luogo dove le culture araba, berbera e andalusa, legate alle varie fasi storiche, si sono mescolate fino a creare un modello di integrazione.

Ma Chefchaouen è nota soprattutto perché la regione circostante è un’area di estese coltivazioni di cannabis, che cresce ovunque anche spontaneamente.

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E nell’area montagnosa attorno a questo gioiello turistico si è svolta la prima edizione del TCT Trail Chefchaouen Talassemtane, un trail in tre tappe per un totale di 84 km, che ha avuto un padrino d’eccezione: Patrick Bauer, l’inventore della mitica Marathon des Sables.

Partenza della prima tappa di 38 km da piazza Uta El-Hammam, il cuore pulsante della vita sociale della cittadina, dominata dalla Grande Moschea e dalla Qasba (fortificazione araba), per proseguire con l’attraversamento del labirinto di viottoli della Medina e poi per arrampicarsi verso una cima di quasi 2000 mt avvolta da una fitta nebbia e sotto un forte scroscio di pioggia. Dopo circa metà tappa percorso in discesa fino ad Akchour, piccolo paese situato in una valle verdeggiante, con arrivo ai bordi di un fiume dalle acque cristalline.

Seconda tappa di 26 km immersi nella natura selvaggia marocchina, prevalentemente in salita attraverso canyon e passaggi molto tecnici ma con viste spettacolari. Arrivo al bellissimo bivacco dell’ingresso al Parco Talassemtane.

La terza tappa di 20 km attraverso il parco, tra montagne maestose, sentieri sinuosi e panorami mozzafiato, riporta tutti alla piazza centrale di Chefchaouen.
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Si conclude così una prima edizione che ha visto il dominio, nella classifica assoluta, della marocchina Aziza Raji già vincitrice nel 2021 della 35° MDS (quella vera, non i surrogati attuali), l’edizione più dura di sempre, che vide l’abbandono del 50% dei partecipanti.

Le posizioni successive sono occupate dai fratelli marocchini Youssef e Soufiane Amaoui, più volte partecipanti alla MDS, e dal francese Olivier Gillibert.
Una nota di colore. Per tutte le tre tappe i concorrenti hanno corso accompagnati da un bellissimo cane che ha avuto, sia durante la gara che dopo il fine gara, la puntuale assistenza dell’organizzazione. Patrick gli ha dato simpaticamente il nome di “Cannabis”.

La seconda edizione è prevista dal 20 al 22 giugno 2025

Per informazioni potete consultare il sito www.trailmaroc.com oppure contattare Paolo Zubani tel.: +393355446266 email: zubani@fastwebnet.it