Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice alla terza edizione del Red Bull K3, gara unica in Europa, che porta da 510 m della città di Susa alla vetta del Rocciamelone a 3538 m di quota. Si parla di gara unica perché in soli 9,7 km si guadagnano 3030 m di dislivello positivo. Proprio questa particolarità attira atleti da tutta Europa e non solo, vedendo ogni anno schierato un parterre d’eccezione.
(c) Daniele Molineris
Al via campioni di fama mondiale come lo statunitense, fresco vincitore della Hardrock 100, Jason Schlarb, il sudafricano Ryan Sandes, il due volte campione di VK di Francia Jean François Philipot, gli sloveni Nejc Kuhar e Rok Bratina, il trailer francese Fabien Antolinos. Tra gli italiani tanti skyrunner capitanati da Philip Gotsch e Marco Moletto, Davide Thoeni, Martin Stofner, Henry Hofer, Fabio Bazzana.
In campo femminile la statunitense Rory Bosio, la spagnola Vanesa Ortega, la francese Corinne Favre, la ceca Marianna Jegercikova, e le italiane Raffaella Miravalle (seconda l’anno scorso), Francesca Bellezza, Barbara Cravello, Lara Crivelli e Chiara Giovando.
(c) Damiano Levati
Ma veniamo alla gara. Al primo passaggio al Trucco dopo 1100 m D+, sono passati in quattro praticamente appaiati, Gotsch, Kuhar, Moletto e Philippot, ma nel leggendario “pratone” con le sue pendenza impossibili erano rimasti in due a giocarsi la vittoria: il piemontese Moletto e l’altoatesino Gotsch, con lo sloveno Kuhar a inseguire. Al Rifugio Ca’ d’Asti a 2800 m di quota il duo passava con più di un minuto sullo sloveno, tallonato però a qualche metro da un Henry Hofer in grande rimonta. Nel tratto finale i due atleti in testa hanno deciso di non giocarsi la vittoria e di arrivare per mano proprio davanti alla statua della Madonna del Rocciamelone con una vista impareggiabile a 360°. L’altoatesino Henry Hofer nel tratto finale in pratica viaggiava allo stesso ritmo dei vincitori e saliva sul terzo gradino del podio, seguito da Nejc Kuhar, Davide Thoeni, Rok Bratina, Fabio Bazzana, Luka Kovacic, Jean François Philipot e Filippo Beccari.
Il tempo finale dei vincitori di 2h08’29” è lontano dal record della gara detenuto dallo svizzero Remi Bonnet (2h01’57”).
In campo femminile la spagnola Vanesa Ortega ha controllato la gara fino al Trucco, dove ha decisamente cambiato marcia, dimostrandosi "di un altro pianeta", infatti al Ca’ d’Asti transitava con ben 8’ di vantaggio su Raffaella Miravalle. In vetta al Rocciamelone Vanesa Ortega tagliava il traguardo in 2h37’02” (lontano dal record quasi imbattibile di Laura Orgue nella prima edizione di 2h22’38”), seguita da Raffaella Miravalle, completava il podio Barbara Cravello. Quarta Chiara Giovando, seguita da Marianna Jagercikova.
Quest’anno per la prima volta si sono disputati anche il doppio vertical (K2) e il Vertical (K1).
Nel K2 vittoria in 1h43’51” per Enzo Mersi, davanti a Luca Gronghi e Alberto Turin, mentre in campo femminile si è imposta Lorena Casse (2h38’45”) davanti a Elisa Beltramo e Denise Pallavicini.
Nel K1 si sono imposti Gian Luca Ughetti e Cristina Dosio.