Tutti i colori del TOR

di Matteo Grassi

Al Tor ne succedono davvero di tutti i colori.

Perché si sa che non è solo una gara. E non è solo un'impresa sportiva con 800 atleti da tutto il mondo, ma è anche una grande festa. Una manifestazione popolare che coinvolge l'intera Valle prima di tutto, e più in generale la grande "famiglia" che si è formata attorno a questo trail.

Al Tor non si parla solo di chilometri e dislivelli, di passaggi tecnici o materiali da utilizzare. Al Tor ci si ritrova, ci si rivede, ci si incontra e conosce, ci si diverte, si scherza e si gioca.

Al Tor si sono formate e consolidate amicizie, per esempio chiacchierando nelle lunghe camminate in compagnia, o durante le soste di recupero.

Ma andando a scovare tra i fatti più curiosi possiamo citare quello di ieri in cui l'atleta spagnolo Jose Samaniego Montero ha tagliato il traguardo chiedendo pubblicamete alla sua fidanzata di sposarlo. Un momento davvero romantico, anche se non originalissimo, che è stato reso davvero unico dal "rituale" messo in scena per l'occasione, con il grande atleta Pablo Criado Toca (3° classificato e più volte protagonista le scorse edizioni) scherzosamente travestito da sacerdote che officiava l'unione dei due amici e connazionali.

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O l'arrivo del concorrente greco Fanis Arkoumanis che ha improvvisato un divertentissimo Sirtaki sulle note di Zorba il greco.

O, sempre al traguardo, la seconda donna la canadese Stephanie Case accolta dal coro della Savoia La route de tommes su cui ha ballato commossa. Ma ancor più divertente quanto ha combinato durante il percorso del Tor, cui ha preso parte con una dotazione "extra" nello zaino tra il materiale obbligatorio: una bomboletta di panna spray con cui allietava le soste alle basi vita e con cui voleva condire la macedonia che l'atleta toscano Cristian Caselli si accingeva a degustare al rifugio Grand Tournalin.

Altro momento d'ilarità durante la serata di ieri è stato il festeggiamento a sorpresa per la campionessa Lisa Borzani, regina incontrastata del Tor 2016, alla quale sono però toccati una serie di scherzi nella pura tradizione goliardica patavina (Università di Padova), tra cui l'indossare corona, corona d'alloro e un fantomatico "sperimentale" nuovo modello di calzatura da trail propostole dal responsabile del suo Sponsor tecnico... che però si è rivelato essere un "tacco 12" con tanto di paillettes, che la simpatica atleta ha calzato nonostante il gonfiore, le tumefazioni e le veschiche ancora doloranti.

Anche questo è Tor des Géants.