24 ore del monte Carso per Ciacio

di Francesco Rigodanza

Avevo sentito di questa iniziativa in mezzo ai tanti post di FB. Un tizio, di nome Stefano, si proponeva di salire e scendere il Monte Carso (monte di 457 m che si affaccia su Trieste) dallo stesso identico sentiero per raccogliere fondi per i malati, come Ciacio, di SMA1. La formula era molto semplice: ogni 1000d+ era un euro. Quindi se avesse fatto 5000d+ nell’arco dell’evento le singole donazioni sarebbero partite da 5 euro. Semplice.

Ero incuriosito. Cosa spinge un uomo a correre per 24 ore su e giù per lo stesso sentiero?

Sono arrivato al luogo di ritrovo verso le 18.30 (Stefano era già sul percorso da 6 ore e mezza), appena finito di lavorare. Ero stanco, volevo fare un giro veloce e poi tornare a casa a riposare. Non è andata così.

Carso

Giro 1. Ovviamente sono sfasato. Mi accompagna Edo e vorremmo riprendere il gruppetto ma continuiamo a fare pause per fare foto al tramonto. Il cielo è infuocato ed è impossibile rimanere indifferenti. C’è qualcosa di magico nell’aria. Ovviamente non riprendiamo nessuno anzi…

Giro 2. Ok, faccio un secondo giro perché almeno questo Stefano voglio vederlo. Parto a cannone su per il sentiero, mi perdo ma riesco sputando un polmone a raggiungere il gruppetto che accompagna il protagonista di giornata. Non dico niente perché devo respirare ma finalmente mi accodo anche io.

Giro 3. E adesso che li ho raggiunti non vuoi scambiare due parole? Va beh faccio un altro giro! Adesso è scesa la sera e un cielo stellato si è sostituito alle luci del tramonto. Una serata bellissima come non se ne vedevano da mesi. Siamo in quattro e si chiacchera sempre. Stefano è ancora pieno di energia. Come fa? Sono nove ore che va avanti e dovrà affrontare una notte intera di probabile bora forte? Cosa lo spinge?

Giro 4. Non mi fermo. Volevo, però… Sono ormai le dieci e siamo rimasti solo io e lui. Ok riparto. Com’è che non sono stanco? Di solito se tornato dal lavoro non mangio subito due panini con la nutella svengo e invece adesso? Non mangio né bevo dalle due ma non sento niente. C’è proprio della magia nell’aria. Tutta l’energia di cui ho bisogno me la sta dando questo monticciolo pietroso che dà sul mare. Siamo soli, Io e Stefano ed è incredibile come tra mille risate (gli ho spiegato che secondo me è proprio mona!) parliamo di tutto. Come solo possono parlare due uomini che si vedono per la prima volta in mezzo ad un monte di notte. E adesso capisco. Capisco che quella magia che avverto è la stessa che lo sta facendo andare avanti. Che la voglia di fare qualcosa per Ciacio probabilmente lo farà andare avanti senza sosta fino a domani. Stefano ha quella luce negli occhi di chi combatte per una speranza.

Giro 5. Ok la magia ma anche una birra ed un panino con il prosciutto hanno il loro perché. Oltretutto adesso posso finalmente fermarmi. Però arriva Nicola (Giovanelli). Cosa faccio? Me ne vado già? Giammai altro giro, altra corsa. Un’altra ora su e giù. Ancora chiacchere, racconti e discussioni. È quasi mezzanotte. Come è possibile che io abbia ancora una corsa vigile? 

Finito il quinto giro mi fermo veramente, anche perché Edo mi aspettava dal secondo per portarmi a casa. Deve averne approfittato per chiacchierare un bel po’ con Giuseppina, la mamma di Ciacio, qui presente come assistenza a Stefano. Saluto. La notte sarà lunga. E me ne torno casa con lo sguardo ebete perso nella mia atmosfera sognante. È stata una serata speciale.

Stefano non mollerà un colpo. Accompagnato da tanti amici, ognuno con una motivazione diversa, completerà 25 giri per un totale di 10.000d+ e 112,5 km. Per farci capire è lo stesso dislivello dell’UTMB, mica bruscolini.

Stefano ha corso per lasciare un messaggio e raccogliere dei fondi. Fondi per i malati di SMA1. I muscoli non funzionano. Non è solo difficoltà a muoversi, camminare, stare in piedi, ma anche in cose semplicissime come deglutire o respirare. E in tutto ciò la mente rimane sempre vigile e presente.

Sono arrivato a martedì deluso per una gara andata male. Che stupido che sono. Tutte le volte che mi lamento per un piccolo infortunio, per una giornata storta e mille altre cavolate... Eppure sono qua, senza problemi, a fare su e giù per questa salita 5 volte. Perché questa è la salita di Ciacio, è la sua salita ma non la può fare. E chissà quanto desidera farlo…

Stefano ha corso 10.000d+, quindi chi vuole aiutare può contribuire con 10 euro (non di meno se nò Stefano se la prende con noi che lo abbiamo fatto correre troppo!) al conto corrente IBAN IT-21-U-07601-12300-001034455087 - ASD Life in Sport con casuale “24h del Monte Carso per Ciacio”.

Adesso torno fuori. So che non è più martedì ma magari Ciacio sta ancora sognando di poter salire quella montagna. Secondo me è lui il responsabile di quella quell’arietta particolare su quel cucuzzolo al confine. Adesso esco e torno là. E stanotte chissà…

 

Ciacio