Western States. THIRD IS A CHARM

di Davide Grazielli

Third is a charm. Già, tre è il numero perfetto, o almeno così dicono gli anglosassoni.

Di sicuro ha portato fortuna al buon Jim Walmsley che al terzo tentativo si porta a casa la più prestigiosa gara americana, e lo fa con stile: record del percorso annientato in una giornata comunque caldissima, anche per gli standard della Sierra Nevada.

L’attesa era tutta per la sfida tra lui e François D’Haene. Ma forse è più giusto dire che ci si aspettava Jim, ed in caso di esplosione erano tutti curiosi di vedere se François sarebbe riuscito a mettere in riga gli altri. Ma Jim stavolta ha gestito la gara in maniera esemplare e a Francois non è rimasto che difendersi con la sua solita gara: non è sembrato mai troppo in "up" ma ha anche evitato il "down" che solitamente alla WS significa disastro. Mai troppo toccato dal caldo, è riuscito a tenere duro nel finale e portarsi a casa comunque un secondo posto che considerato il tipo di gara, vale davvero tanto e la dice lunga sulla sua qualità su questa distanza.

Escarpment, 3.5 mile

 

Jim, beh, lui ha fondamentalmente gareggiato contro se stesso. Cosa ha cambiato per riuscire dove aveva fallito nel 2016 e nel 2017? Ha abbandonato un certo tipo di mentalità ed immagine, e si è messo a studiare le cose. Lo smacco dello scorso anno, e l’esperienza dell’UTMB, gli hanno sicuramente dato una consapevolezza diversa. Questa volta è partito con uno sforzo gestito, tanto che a Robinson Flat era ancora sopra ai tempi di Olson del 2012. Poi piano piano ha iniziato a mettere giù quel tipo di passo che al momento solo lui può permettersi, e da Foresthill ha guadagnato in maniera sensibile. Dal fiume in poi ha poi lasciato sciolte le briglie e nonostante un incontro con una mamma orso ed i suoi piccoli ha chiuso lasciando sul terreno tutto quello che aveva: 14:30:04 e tanti saluti a tutti. Ma questa volta aveva analizzato andature ed avuto da Hoka scarpe speciali da usare, così come le calze che sono state fatte apposta su sua richiesta. Ha studiato un piano di nutrizione adeguato abbandonando il "pizze e birre la sera prima e poi in gara quanti più gel riesco a mandare giù". E si è presentato senza il codazzo mediatico dello scorso anno, spartendo un po' l'attenzione con i suoi compari cowboys e lo stesso Francois. Insomma un Jim più saggio e maturo.

Al terzo posto si ripete (e non è cosa facile) Mark Hammond, che lo scorso anno aveva sorpreso. Ma per chi scrive la prestazione veramente epocale è stata quella di Ian Sharman: nove volte M10 ed un quarto posto eccezionale. In nove anni non sbagliare una singola gara, con il livello che c’è oggi alla Western States e le condizioni più disparate, è qualcosa di veramente irripetibile.

 

LucyB

 

Tra le donne la gara è stata viva da subito. Lucy Bartholomew, all’esordio sulla distanza, ha dato subito un bello scossone mettendosi a tirare. Non si è scomposta più di tanto la favorita della vigilia Courtney Dauwalter, che è arrivata ad avere anche venti minuti di distacco. Piano piano ha continuato ad aumentare e da Michigan Bluff  ha preso la testa senza più mollare niente. Nella seconda metà ha viaggiato addirittura sui tempi del record della Greenwood: tranquilla, rilassata e sempre in controllo, ha chiuso in dodicesima posizione assoluta. E credo sia solo un inizio per la Dauwalter alla WS. Possibile dominatrice per gli anni a venire. La Bartholomew nonostante la poca esperienza, riusciva comunque a tenere botta e veniva passata soltanto da Kaytlyn Gerbin che con questo secondo posto si conferma come una bella bestia da 100 miglia: ha preso la prestazione dello scorso anno e l’ha portata un passo oltre, senza sembrare mai in difficolta. Da quarta a seconda.

Un po' di Italia? Ma certo, anche in F10, visto che Cecilia Flori (anche lei all'esordio sulle 100 miglia) si è portata a casa un quinto posto più che eccellente. E anche l’altro italiano al via, Carlo Rizzo da Imperia a.k.a. "il Pelato", con l’aiuto del pacer Franco Fais "il Prof", è riuscito a portarsi a casa la fibbia nonostante i consigli scellerati del sottoscritto. Bravi!

 

L'arrivo di Jim Walmsley