TRANSVULCANIA: RECAP E INTERVISTE

A cura di Maurizio Scilla

Quattordici edizioni per la Transvulcania Adidas Terrex che si corre sull’isola di La Palma, una classica a livello mondiale, con atleti provenienti da tutto il mondo e un livello qualitativo molto alto.
Quattro le gare in programma a partire dal giovedì, vediamole una per una.

KILOMETRO VERTICAL

Il Vertical si corre il giovedì a partire dalle 17 (partenze a cronometro), il via dal Puerto de Tazacorte a livello del mare, per arrivare alla Torre del Time dopo 7,26 km e 1203 m di dislivello. Fattore determinante il caldo.

In campo maschile la vittoria è andata al giapponese Ryunosuke Omi in 50’43”, seguito dai due iberici Ricardo Cherta Ballester (51’38”) e  Abel Carretero Ernesto (52h39”).

Tra le donne al primo posto troviamo la translapina Jessica Pardin in 1h01’32”, seguita dalla basca Onditz Iturbe Arginzoniz (1h02’36”), mentre a soli 8” sale sul terzo gradino del podio la torinese Camilla Magliano.

PODIO FEMENINO half

©transvulcania

MEDIA MARATON

Questa gara parte dal Faro de Fuencaliente, percorso in gran parte in salita per poi terminare con la discesa al Refugio de El Pilar, per un totale di 24,8 km e 2100 m+.

Vittoria che va al favorito della vigilia, lo spagnolo Daniel Osanz con il tempo di 2h12’35”, podio tutto spagnolo con Fabián Venero (2h13’32”) e il canario Álvaro Escuela (2h18’36”).

Tra le donne vittoria per Onditz Iturbe Arginzoniz (2h38’56”). Si conferma l’azzurra Camilla Magliano, dopo il terzo posto nel Vertical, con un ottimo secondo posto (2h43’52”), seguita dall’atleta di La Palma Moana Lilly Kehres (2h46’29”).

MARATON

43,2 km e 1884 m di dislivello con partenza dal Refugio del Pilar e arrivo a livello del mare al Puerto de Tazacorte.

Nuovo record del percorso (3h44’25”) per lo spagnolo Fran Anguita, seguito dallo slovacco Peter Frano (3h48’08”), podio completato dall’atleta di Capo Verde Milly Brito (3h48’50”).

Bella battaglia tra le donne, con vittoria finale e record per la spagnola Gemma Arenas (4h35’01”), davanti all’altra spagnola Inés Astraín (4h38’35”), terza la tedesca Kim Schreiber (4h44’38”). Ottimo quinto posto per la sarda Pina Deiana.

CROFT ABIAN SAN GIL© abian san gil

ULTRAMARATON

Il via, con le frontali accese al Faro de Fuencaliente, per salire fino a Las Deseadas, scendere fino a El Reventon e risalire a Roque de los Muchachos (2421 m), il punto più alto dell'isola, per scendere poi al Puerto de Tazacorte e risalire a Los Llanos de Aridane. Totale 73 km 4350 m+.

Tra gli uomini fino a El Reventon, un trio al comando, con i due britannici Jonathan Albon e Tom Evans e lo statunitense Jeshurun Small. Poi è uscita la freschezza di Jonathan Albon, è suo il primo posto a Los Llanos in 7h03’10”, seguito dal russo Dmitry Mityaev (7h05’16”), seguito a 1 secondo dall’altro britannico Tom Evans (7h05’17”).
Quarto lo statunitense Jeshurun Small, seguito dallo spagnolo Ionel Cristian Manole.

Si ripete l’altoatesino Tobias Geiser, dopo il nono posto dell’anno scorso, chiude decimo, migliorando però il suo tempo, ventesimo posto per l’elbano Matteo Anselmi.
Sfortunata la gara di Davide Cheraz e Riccardo Borgialli, dopo una prima parte corsa nella top ten dal valdostano, entrambi sono andati in difficoltà per il caldo e relativi crampi, portandoli al ritiro.

In campo femminile la neozelandese Ruth Croft impone subito un gran ritmo, al Reventon ha 5 minuti di vantaggio sulla svedese Ida Nilsson, che però nel tratto seguente riesce a rientrare. A Roque de Los Muchachos, passano insieme, ma nella discesa finale Ruth Croft fa la differenza e il suo vantaggio continua ad aumentare, sul traguardo ferma il tempo in 8h02’49”, nuovo record del percorso. Seconda piazza per Ida Nilsson in 8h16’32”, podio completato dalla nepalese Sunmaya Budha (8h20’31”). Grande gara per la valdostana Marina Cugnetto che centra la top ten, nono posto per lei in 9h18’57”.

La parola ai protagonisti italiani:

CAMILLA MAGLIANO (terza Kilometro Vertical e seconda Media Maraton)

La Transvulcania è una gara davvero unica! Una terra arcigna, lavica, nera, abitata da persone che amano la loro isola e hanno il piacere di mostrartela, fartela conoscere. Ho gareggiato nel vertical giovedì sera con un caldo pazzesco e delle viste mozzafiato che si aprivano sull oceano. Gara a cronometro dove non hai riferimenti se non il correre verso il traguardo e scoprire alla fine la classifica! La mezza maratona invece è stata bellissima, una gara in salita che si percorre interamente su sabbia, una sabbia nera che sprofonda soffice sotto i tuoi piedi! Altro che scarpe con il carbonio, solo le gambe ed i muscoli devono cercare di fare passi svelti per non sprofondare!!! Percorso meraviglioso con partenza dal mare e  che raggiunge El Pilar dove ci ha accolto una pioggerella rinfrescante portata da una cascata di nuvole..... bellissimo!!!! Mi è venuta voglia di vedere tutta l’isola, chissà, magari il prossimo anno lo farò iscrivendomi alla mia prima 70 km.

 marina2 martisska

©martina.vamassoi.photography

MARINA CUGNETTO (nona Ultramaraton)

Sono partita con l'idea di gestire la gara così da potermi godere il più possibile il percorso e divertirmi e così è stato. Sapevo che il livello sarebbe stato alto e mi ero posta l'obiettivo di stare intorno alle 9 ore indipendentemente dalla posizione finale. La top ten è arrivata di conseguenza e ne sono molto contenta. Purtroppo ho avuto qualche incidente di percorso (sbagliato sentiero e dissenteria dal 40esimo circa) e a maggior ragione sono contenta di come sia andata. Il percorso è molto bello e per nulla banale. C'e una parte centrale in quota con tratti corribili dove non sono riuscita a dare il massimo per poco acclimatamento (credo), in compenso la lunga discesa dopo  Roque de Los Muchchos (24km 2400 d- di terreno parecchio tecnico)è passata velocemente nonostante il malessere intestinale. Essendo la mia prima volta qui, sono molto contenta, ma spero di poter tornare per cercare di migliorare un pochino la prestazione.

TOBIAS GEISER (decimo Ultramaraton)

La gara è stata un momento clou per me come l'anno scorso. Naturalmente, volevo confermare il mio risultato. Sapevo di essere in ottima forma al momento, ma ho dovuto fare un salto di qualità per tornare nella top 10. Il ritmo iniziale era un po' alto per me all'inizio, ma ho rischiato. Dal km 35 mi sono accorto che dovevo recuperare un po’ per avere ancora le forze per la lunga discesa.  Nella parte finale  sono riuscito a recuperare posizioni e alla fine tornare nella top 10, sono felicissimo! Un momento indimenticabile per me!