Ansia da TOR?

di Matteo Grassi

foto ©organizzazione

 

Sei pronto? Come stai? Hai fatto chilometri e dislivelli? E i lunghi, anzi lunghissimi?

Hai scelto le scarpe, hai testato le attrezzature, hai trovato e provato quello che ti mancava?

Hai deciso cosa portarti via? Ci starà tutto nella borsa? E nello zaino?

Hai studiato il percorso?

Hai studiato una strategia? Dove riposare, dove dormire...?

Oddio che ansia.

 

Il solo esercizio di scrivere queste domande, con lo scopo di parlare di come affrontare questi mille interrogativi, ha fatto salire anche in me un po' di agitazione.

E quindi ok, azzeriamo tutto e ripartiamo. Con la dovuta calma però!

 

Per quanto riguarda la PREPARAZIONE FISICA, ne abbiamo trattato QUI, interpellando il 4 volte campione del Tor, nonché detentore del miglior tempo: Franco Collé.

La chiave è quella di prepararsi gradualmente, facendo sì il più possibile, ma anche senza strafare, perché al Tor bisogna arrivarci sani e un infortunio in questo periodo proprio non ci vorrebbe. Quindi approfittiamo del mese che manca e dividiamolo in due. Facciamo ancora 1 o 2 lunghi e un bel po' di dislivello, sfruttando, chi può,il tempo libero dei giorni di ferie per fare qualche uscita in più (perché no, anche due lo stesso giorno). E poi però prendiamoci anche due belle settimane per recuperare la freschezza muscolare e le energie in generale. Ricordiamoci di arrivare a Courmayeur ben rigenerati non solo come muscoli, ma anche come sonno e stato d'animo.

 

© Ph. Stefano Jeantet

 

Per quanto riguarda le ATTREZZATURE e come organizzare la sacca al seguito (la famosa ed iconica "borsa gialla"), ne abbiamo parlato QUI. Anche in questo caso, stiamo sereni, perché c'è ancora un po' di tempo per affinare le ultime scelte o testare le ultime cose. E quando arriveremo a fine agosto, ricordiamoci che è sempre una buona regola NON improvvisare. Privilegiamo pertanto tutto quello che abbiamo testato e consolidato nella nostra esperienza e non facciamoci distrarre da novità o soluzioni alternative adottate da altri atleti...

 

© Ph. Stefano Jeantet

 

Un piccolo consiglio per non farsi prendere dall'agitazione e da spaesamento. Le cose da preparare e organizzare sono obiettivamente parecchie. Può essere utile iniziare a farsi un elenco, una sorta di check-list. Approfittiamone ora che siamo ancora sereni e lucidi e abbiamo tutto il tempo a disposizione, ci tornerà utile nei momenti in cui saliranno le emozioni e lo stress al l'approssimarsi del "giorno X".

Per quanto attiene il PERCORSO, ricordiamo che, se non siamo è riusciti a percorrerlo prima (in parte o tutto), c'è un'ampia letteratura sui sentieri delle Alte vie e sul percorso del Tor.

Noi lo abbiamo analizzato QUI coinvolgendo ancora una volta il campionissimo di Gressoney Franco Collé e la due volte vincitrice (nonché valdostana di adozione) Lisa Borzani.

In ogni caso valga la rassicurazione che il Tor si svolge sì in montagna, ma su sentieri ben tracciati, ottimamente manutenuti e il percorso è sempre segnato con bandierine visibili giorno e notte. E se mai dovesse venire qualche dubbio, magari per colpa della inevitabile stanchezza e conseguente carenza di lucidità, ci si può preparare la traccia caricata sul cellulare (su app con cartografia e modalità di navigazione). Anche questo potrà aiutare a stare più sereni.

 

© Ph. Stefano Jeantet

 

Tutto ciò premesso, rimane il fatto che il Tor, e non solo per chi è alla prima esperienza, è davvero: "tanta roba". E il rischio di farsi sovrastare da emozioni incontrollate è concreto e sempre in agguato.

Starà a ciascuno di noi trovare delle strategie di rilassamento e concentrazione, per rimanere quanto più possibile focalizzati sull'obiettivo e non disperdersi in inutili, anzi dannose, ansie da Tor.

Sarà bene, come già suggerito, progettare per tempo quanto più possibile le cose pratiche e materiali. In modo da attuarle poi senza dover inventare nulla sul momento. Così come potrà risultare utile ripercorrere appunti o quant'altro abbiamo utilizzato per studiare il percorso. E infine perché no, ricorrere a qualche piccolo porta fortuna o rito propiziatorio, come fa chi porta con sé un oggetto simbolo dei propri affetti, o legato a bei ricordi, o come fa chi non si taglia i capelli da mesi, o la barba... o chi più ne ha più ne metta.

Non sarà certo questo a fare la differenza, ma perché no...  Giocarci su aiuterà ad alleggerire e a sciogliere la tensione.