Intervista a Laura Besseghini

di Maurizio Scilla

Laura, ti conosciamo per i tuoi favolosi risultati nello skialp (tra gli altri una magnifica vittoria al Mezzalama) e ottimi risultati nello skyrunning, ma non ti nascondo che ci ha stupiti la tua favolosa prestazione alla Dolomiti Sky Run. Vittoria davanti a una specialista delle ultra come Anne Marie Gross e settima assoluta in 27h 15’ 08”.

Ho aspettato qualche giorno a rispondere perché a ‘botta fresca’ non sarei riuscita ad essere obiettiva nel rispondere alle domande: troppe le emozioni contrastanti che si sono alternate nelle ore di gara e anche dopo!!!

Qual è stato il tuo approccio alla gara?

Sono partita solo con l’obiettivo di finirla prendendola come una sfida personale. Amo andare in montagna, non mi spaventa l’idea di fare ore da sola, rimaneva solo il dubbio su il mio fisico (e la mia testa). Avrebbe sopportato uno sforzo simile?
In partenza ero agitatissima ed emozionata, cosa che non mi succedeva da molti anni: ecco come le cose nuove, che non si conoscono, ci fanno sentire! Troppo bello!

Non ti eri mai spinta sulle ultra, cosa ti ha fatto scattare la molla?

Erano un paio d’anni che accarezzavo l’idea, che mi attirava e spaventava allo stesso tempo.
Avevo bisogno di un nuovo stimolo visto che l’ambiente delle gare tradizionali mi ha un po’ stancato e demotivato. L’idea di fare una “lunga camminata” lungo le Dolomiti è stato lo stimolo maggiore. Una gara deve lasciarmi anche qualcosa dal punto di vista emotivo, sia che si tratti del condividere una fatica con un’amica (nelle gare a coppie) sia che si tratti di un percorso nuovo in un ambiente che ancora non conosco. In questo caso l’emozione di una nuova esperienza e la sfida sono state determinanti!

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Pensi che ti sia aperto un nuovo mondo? Quali sono le sensazioni?

Delle ultra mi attirava l’aspetto di rimanere spesso da soli, di cercare di superare i propri limiti, di vedere posti nuovi, di essere autosufficienti o quasi, di vedere sorgere l’alba e il tramonto dello stesso giorno sempre camminando o correndo… Magico!!!

Cosa ti ha lasciato la DSR?

Sinceramente non mi sono ancora resa conto di esserci riuscita e di avere ancora le gambe in grado di correre e la voglia di farlo dopo 137 km. Pensavo di uscirne devastata!
Mi ha lasciato la consapevolezza che noi essere umani siamo in grado di fare quasi tutto ciò che ci prefissiamo, basta un po’ di cocciutaggine e la voglia di non mollare! Mi ha lasciato la gioia di condividere un piccolo tratto del percorso di notte nella nebbia con mio marito, l’ abbraccio al traguardo di Marco che ha condiviso con me parte del percorso, la vista di paesaggi mozzafiato, le lacrime trattenute ad un certo punto perché la crisi è sempre in agguato!

Sentiremo parlare ancora di te sulle Ultra?

Questa doveva essere per me la fine di ogni “competizione”... un po’ la ciliegina sulla torta comunque fosse andata. “Purtroppo” mi è piaciuta più del previsto, quindi non si sa mai che abbia di nuovo la voglia di mettermi alla prova. Per ora non faccio programmi.

Cosa diresti a chi non ne ha mai fatta una? La consiglieresti?

Si! Magari partendo con distanze e dislivelli un po’ più accessibili e preparandola bene. Magari anche pensando di farla in coppia con un amico.

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Quali sono stati i pensieri più strani che ti sono venuti in mente?

In 27 ore ti passa di tutto per la testa. Da quando ti perdi nella nebbia di notte a quando non incontri nessuno per ore. A volte si spegne anche un po’ il cervello! La cosa più buffa è stato quando mi sono messa a parlare da sola e lì mi sono detta che dovevo urgentemente raggiungere qualcuno!!!

Se potessi fotografare un solo momento delle 27 ore e 15 minuti di gare quale sarebbe e perché?

Se chiudo gli occhi ho una miriade di immagini che mi sfrecciano davanti: il temporale con i suoi colori, l’alba sotto il Civetta immersa nella nebbia, le pareti immense sopra la testa che mi facevano venir voglia di mollare le scarpe da corsa e mettermi a scalare, il cerbiatto che mi guarda per un momento prima di scappare.
Ho però due momenti che avrei voluto immortalare: la mia faccia dopo una caduta sui sassi bagnati nell’attraversare un ruscello quando ormai ero quasi arrivata al traguardo e il sorriso della mia famiglia all’arrivo. Un’emozione indescrivibile!

RUTOR

PALMARES 
“Gare di corsa ne faccio davvero poche perché l’estate la dedico un po’ di più alla famiglia e perché preferisco sfruttare le domeniche per andare in montagna con mio marito”

Skyrunning/trail
1a Engadina Ultraks 2015
3a Trail Oasi Zegna 2014
1a Resegup 2013

Skialp
3a Tour du Rutor (Coppa del Mondo) 2016
1a Monterosa Skialp (campionato italiano a coppie) 2016
1a Transcavallo Skialp 2015
1a Mezzalama 2013