A chiudere la stagione dell'Ultra Trail World Tour manca solo un ultimo tassello.
E allora tutti a Reunion a godersi la natura incontaminata, l'entusiasmo dei reunnionais e 167 chilometri di pura sofferenza: non la chiamano Diagonale dei Pazzi per scherzo, dal 1989 regala a chi si spinge fin laggiù sentieri ipertecnici, paesaggi mozzafiato e il tifo stile Superbowl dei locali, che arrivano a mettere l'aver fatto la Diagonale come uno dei punti cardine del loro CV quando cercano lavoro.
Chi se la gioca? Andiamo a vedere.
Tra le ladies, sembra sia Andrea Huser a godere dei favori del pronostico: ha fatto un'annata impressionante, gareggiando sempre ed ovunque, e portandosi a casa solo gran risultati. Lavaredo e Eiger vinti, così come lo Swiss Irontrail (prima in assoluto), seconda a Transgrancanaria e Madeira oltre che all'UTMB dove nel finale stava anche recuperando terreno sull'inarrivabile Caroline Chaverot. Non so cosa può fermarla se non il burnout.
Ci proverà una come Emma Roca, che sulle cento miglia il fatto suo lo sa. Meglio ancora se dure. Dopo il secondo posto alla Hardrock si mette in gioco alla Diagonale, e fate attenzione perchè è una competitor spietata.
Juliette Blanchet ha fatto un bellissimo quarto posto all'UTMB, così come a Madeira, oltre ad un terzo all'Eiger. Difficile pensare che possa andare ad impensierire le altre due, ma la Diagonale riserva sempre colpi di scena. Specie a fine stagione.
Altri nomi sparsi: Melanie Rousset, la locale Alexandra Clain e Jocelyne Paul. A me ispira Gill Fowler, la simpatica australiana che sulle lunghe distanze è sempre nelle posizioni che contano, ma il nome esotico che stimola la fantasia dei più (specie di Francesco Paco Gentilucci, membro emerito della redazione) è quello di Jenn Shelton. Imprevedibile, anche solo sapere se sarà al via. Ma se ci sarà... è capace di tutto, dall'esplosione fotonica a giocarsi la vittoria. E'abbastanza fuori da presentarsi al via in hangover da rum ed arrivare poi per prima mangiando ali di pollo e leftovers raccattati sul percorso. Di sicuro sarà uno show.
Tra gli uomini manca un personaggio così. I favori del pronostico se li giocano difatti una sfilza di atleti seri, bravi, belli e preparati. Ma Jenn è tutta un'altra storia...
In pole ci va Francesco D'Haene, che finita la vendemmia si è portato a Reunion una valigia piena di carogna dopo il DNS alla Western States, dove era già arrivato con una ventiquattrore della stessa ancora dell'anno prima. Fresco, riposato, tranquillo. Serve aggiungere che qui ha già vinto?
Dietro di lui obbligatorio metterci il ragionier Antoine Guillon, una vera macchina da guerra. La gara... dai, la conosce bene visto che quest'anno va per il decimo traguardo. E l'anno scorso ha finito anche per vincerla. Ha fatto una stagione discreta, ma qui è tutto diverso. Qui è nel suo e sa come trattare la materia.
La parte del cattivo? La davano a lui già alle recite delle elementari... La spia venuta dal freddo, Gediminas Grinius. E' in testa all'UTWT, ma sono sicuro che non farà troppi calcoli, anche perchè deve vendicare il ritiro dell'anno scorso che ancora brucia. E' in forma? Assolutamente si, e quest'anno gli manca ancora una bella vittoria.
Ryan Sandes arriva a Reunion dopo un'altra stagione andata così così. Bene a Tarawera (terzo), benino in Australia (quarto), malissimo all'UTMB (DNF e sono due). Però è diventato papà, che non c'entra una mazza ma gli facciamo le nostre congratulazioni. Il Ryan del 2012 è distante, ma il talento ce l'ha sempre avuto...
Il prof di ginnastica Javi Dominguez è quello che alle medie invece di farvi tirare le sborde col pallone vi avrebbe messo a fare giri di campo tutta l'ora. E poi anche quella dopo e pure le due di italiano a fine mattinata. Terzo a Lavaredo, Terzo al Buff Epic e quinto all'UTMB: rischiamo? Podio. Fantatrailer avvisato...
La coppia francese Seb Camus ed Eric Clavery presenta motivi di interesse. Il primo perchè conosce la gara (secondo nel 2015) il secondo perchè è una macchina e difficilmente sgarra. Li vedremo a lottare davanti? Clavery sicuro, perchè è uno che difficilmente si tira indietro... Camus potrebbe uscire nel finale, specie se c'è tanta selezione.
Impossibile non citare l'idolo locale Freddy Thevenin, l'eroe di Reunion. Già terzo l'anno scorso, secondo nel 2013... vive per questa gara (anche se se la cava pure fuori eh) ed ha il tifo incondizionato di circa 850.000 persone. Occhio al vecchio leone, perchè quando la foresta chiama lui ruggisce ancora.
A difendere i colori spagnoli Francesc Solé, che con due vittorie alla Ronda non dovrebbe essere avulso a gare lunghe, dure, brutte e cattive, e Jordi Gamito.
Kenichi Yamamoto ha una lista di risultati lunga qualche pagina di DUV. Tranquillo, pacato e sempre sorridente, raccoglie sempre qualche decina di morti mano mano che la gara si fa spessa. Ronda, UTMB, Mount Fuji, ha il curriculum giusto.
E poi? Ah già, i fratelli d'Italia. Che stavolta se la giocano davvero per i posti pesanti.
Trio delle meraviglie: Franco Collè, fresco da una TDS da protagonista, Marco Zanchi, idem all'UTMB ed un anno di UTWT da chiudere al meglio, ma soprattutto Stefano Ruzza. Meglio di lui, nessuno sa come fare bene qui. E non diciamo nient'altro.
Giovedì mutua, termos di caffè e scorta di trash food: chi non si sintonizza su Spirito Trail è un balordo.