TNF Endurance Challenge - Preview - Women

di Davide Grazielli

Mentre state iniziando a pensare a Natale, nella lontana California c'è un gruppo di una cinquantina di persone che pensa a tutto meno che a fare dei regali.

E' il wolfpack degli elite runners della TNF Endurance Challenge di San Francisco, quella che da qualche anno è oramai la gara di chiusura della stagione, e che gara. Il vero Superbowl dell'ultrarunning.

Saranno i 10.000 dollari al vincitore, sarà la location favolosa (Marin County), sarà la collocazione a fine anno, sta di fatto che poche gare possono permettersi un parterre così agguerrito.

Andiamo a vedere un po'di nomi? E allora iniziamo come sempre dalle ladies...

w kimmel

Doveroso iniziare dalla campionessa uscente Megan Kimmel, che quando decide di lasciare il suo caffè di Silverton raramente lo fa per farsi una passeggiata tra amici. Quest'anno ha di nuovo fatto brutto sulle distanze fino ai 50 km, ma l'anno scorso (e anche l'anno prima con un secondo posto) la brava Megan ha dimostrato che anche le 50 miglia le sa gestire egregiamente. Parte favorita, e almeno su questo ci sono pochi dubbi.

w boulet

Chi è che le può rovinare gara e cospicua tredicesima? Mettiamoci, tanto per cominciare, un'altra ex vincitrice come Magda Boulet (2014 e 2015). Il percorso è il suo, lo conosce alla perfezione e si adatta alle sue caratteristiche perfettamente, ma l'annata di Magda non è stata devastante come le stagioni precedenti. Ha vinto Canyons ed altre gare minori, ma alla WS si è dovuta ritirare praticamente subito, all'UTMB ha fatto un quinto posto che per lei non è comunque indimenticabile, ed è sembrata meno in palla delle due incredibili stagioni precedenti.

w nilsson

Un'europea che può fare male è l'amica di Emelie Ida Nilsson: si è presentata a Transvulcania vincendo a mani basse, poi ha messo le mani anche su Mont Blanc Marathon ed ha finito con il mangiarsi anche The Rut 50k. Voi pensatela come volete, io la bandiera svedese la vedo sul podio.

w Croft

Ce la metto sempre di mezzo, e faccio bene perchè alla fine è sempre lì a giocarsela con tutti: Ruth Croft from Down Under. Aveva cementato la Boulet alla CCC l'anno scorso per poi farsi comunque un quarto qui alla TNF EC. Quest'anno un terzo a Transvulcania, secondo al Kima, vittoria ad Hong Kong... certo, le piace di più il tecnico, ma questa ha anche un tempo di tutto rispetto sulla maratona su strada.

w Enman

 

Occhio. Infiliamoci anche una esordiente sulla distanza come Kasie Enman, ma una che fa paura. Nelle gare corte è un mostro, ma a fine agosto alla Tamalpa 50k (su questi sentieri) con un bel gruppo di bestie, ha tirato fuori un secondo posto. 50 miglia sono parecchio più lunghe di 50 km, ma il soggetto è tosto.

C'è poi un bel gruppone che potrebbe essere materiale da top ten, o eventuale sorpresa da podio.

Iniziando da due runners affermate come Stephanie Howe, al rientro dopo una stagione difficile dedicata a recuperare il delicato intervento al tendine: seconda nel 2012, terza nel 2014, a Lake Sonoma 50 (che assomiglia molto a questa gara come ambiente) aveva vinto l'anno scorso, non contiamola fuori dai giochi. Come Cassie Scallion, che ha costruito una carriera sulla distanza: anche lei a Lake Sonoma ha vinto una volta e fatto un secondo, quest'anno si è comportata benissimo a Bandera 100k ed in Svezia all'Ultravasan. Se è in salute e becca la giornata fa sempre paura. Rory Bosio a chiamarla veterana fa impressione, visto che non arriva ai trent'anni, eppure è in giro da parecchio tempo. Di solito rende molto meglio su distanze e percorsi diversi, difficilmente la vedremo nel vivo delle cose. Detto questo, se le condizioni fossero difficili come a volte è capitato... la simpatica Rory potrebbe tornare in gioco. Altro nome che si vede spesso sulle starting lines è quello di Nicole Kalogeropoulos: è più animale da 100 miglia veloci, di cui detiene anche il record americano, però ha vinto la 50 miglia dell'Ultra Marin Challenge quest'anno su questi sentieri.
Passiamo ai nomi nuovi, partendo da Anna Mae Flynn che quest'anno in parecchie gare è stata in zona podio, tra cui a Lake Sonoma, alla Moab Trail Marathon, alla Power of Four e Way Too Cool.
Stesso discorso per Emily Peterson, quinta qui l'anno scorso: due talenti della NorCal che con la giornata giusta potrebbero dire la loro.
Lindsay Tollefson, la moglie di Tim che abbiamo visto pazzo di felicità per il podio all'UTMB, ha sicuramente la velocità giusta per mangiarsi i lunghi tratti corribili della gara. Patisce un po'la discesa, ma ha una sfilza di bei risultati che lasciano presagire parecchio di buono. La vedo messa bene, potrebbe tranquillamente entrare nei cinque.
Sarah Keyes è uno dei nomi nuovi che stanno uscendo dalla East Coast. Ha vissuto un anno in un furgone girando gli States e correndo parecchie sky: ha vinto Broken Arrow a Squaw Valley, ha fatto seconda a Flagstaff e vinto la Power of Four 50k. Nel frattempo ha anche esordito sulle 100 miglia alla Cascade Crest: quarta ad un minuto dal terzo posto. Si è allenata bene e non ha paura di partire decisa: altra possibile top 5.
Per me il nome pesante che può far saltare il banco quest'anno è Clare Gallagher. 25 anni, una manciata di gare all'attivo con risultati davvero importanti e ad Agosto ha fatto che vincere la Leadville in 19 ore buone per un posto nella top ten e per tenersi dietro un tale Timothy Olson. Ha una naturalezza di corsa unica, se riesce a rimanere integra ne sentiremo parlare a lungo.
Chiudiamo con Sandi Nypaver, la fidanzatina di Sage Canaday. Tra un video e l'altro ha dimostrato di essere tornata in forma dopo l'intervento al tendine d'Achille. Nelle ultime gare ha sempre battagliatto in zona podio, ma le 50 miglia sono una distanza che le si addice. Chissà se Sage le ha dato le dritte giuste per vincere TNF 50...
Prima che lo dica Rick, attenti alla sua compaesana Kim Magnus, una che in zona Vancouver e BC in generale ha sempre fatto il bello e cattivo tempo. Tosta.