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Questa sezione è dedicata alle anteprime e ai racconti delle gare.
Nel titolo scrivete il nome della gara, la provincia e la data di svolgimento.
penso che i trailer sono popolo di eletti, prescelti nel poter vivere i sogni dentro i sogni.
Oggi mi sento così. Fortunato di poter vivere dentro i sogni
Ovviamente domani notte, dopo la prima salita spezzagambe starò pensando di buttare via scarpe, zainetti, bastoncini e tutto quanto mi ricorda il trail!
Francois D'Haene si aspetta di dover fare una gara di inseguimento: è convinto che Pau Capell proverà la stessa strategia che gli ha consentito di vincere la Transgrancanaria. Ovvero partire alla morte per tentare di andare via in solitaria dal primo metro.
Per questo ieri è andato a provarsi per la seconda volta tutta la parte finale del percorso, quella in cui si augura di riuscire a fare la "remuntada" sullo spagnolo.
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Questa mattina in mezzo alla bolgia del ritiro pettorali, c'era anche lui, il lituano Vaidas Zlabys che a sorpresa è arrivato secondo alla Transgrancanaria. Se non altro mi sta simpatico perché è stato lì un'ora a farsi la fila come tutti quanti, senza "corsie preferenziali".
Fisico da paura, senza maglietta sembra un bodybuilder...
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Giusto per dare l'idea del livello che c'è a questa edizione della MIUT:
ero stupito dal tempo impiegato da Zach Miller l'anno scorso (13h52' per fare 115 km e 7100 metri di dislivello). Quando l'ho detto a Giulio Ornati, lui ha sorriso e si è detto convinto che saranno almeno 5 gli atleti che domani riusciranno a scendere sotto il tempo di Zach...paura!!!!
Qui Francois e Giulio durante la ricognizione del percorso (Foto di Philipp Reiter)
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Francois D'Haene ha fatto capire a Pau Capell di essere ancora di un altro livello.
Vittoria con record, 47 minuti in meno del tempo fatto segnare da Zach Miller l'anno scorso.
Comunque Ornati ci aveva visto giusto, i primi tre sono tutti scesi sotto il tempo di Zach.
Noi italiani possiamo davvero essere contenti per il sesto posto di Daniel Jung (a 40 secondi dal qinto) e l'ottavo posto di Giulio Ornati