Ciao a tutti,
condivido con voi questo gran bel giro che ho fatto insieme ad un amico fra il 21 e il 22 Luglio in Valle d'Aosta.
Ecco il sito dove potete trovare tutte le info:
http://www.tourdessix.it/homepage.asp?l=1
Il nome Tour des six deriva dal fatto che si passa per 6 rifugi fra le valli di Gressoney, Ayas e Valtournenche.
Partito Venerdì mattina alle 5.30 da Savona, mi sono incontrato con il mio collega/amico a Torino alle 7 e da li siamo partiti per Champoluc. Le previsioni davano bello o poco nuvolo con possibilità di deboli piogge verso le 16-18 e poi di nuovo bello.
Arrivati a Champoluc alle 8.35 pioveva abbastanza forte e inoltre il tempo era davvero coperto...speranzosi siamo andati a fare colazione in un bar del paese e nel giro di 45 minuti il cielo si è aperto venendo fuori una bellissima giornata.
Ci siamo messi in cammino poco prima delle 10.
Abbiamo scelto di fare il giro in questo senso: Champoluc-Colle Pinter-Rifugio Alpenzu-Colle Valnera-Rifugio Arp-Colle Palasinaz-Champoluc-Col Pillonet-Chamois-Rifugio Affittacamere del lago-Col di Nana-Rifugio Tournalin-Champoluc-Rifugio Ferraro-Rifugio Vieux Crest-Champoluc.
Abbiamo usato Champoluc come punto di appoggio perchè il mio collega ha la casa la e quindi ci poteva venire comodo anche a metà giro qualora fossero sorti dei problemi come infortuni o brutto tempo.
Prima salita verso i 2776 metri del Colle Pinter dove subito ho ricordi del TOR 2022 quando ho percorso quel sentiero verso le 21 di sera in senso contrario...la salita scorre via veloce ed in 1h40 siamo in cima. Facciamo due foto veloci ed iniziamo a scendere verso il primo rifugio, l'Alpenzu. Arrivamo al rifugio verso le 12.30 e c'è davvero tanta gente a pranzare sui tavolini all'aperto. Noi riempiamo le borracce alla fontana, mangiamo una barretta e dopo 5 minuti di riposo ripartiamo per il Colle Valnera.
La salita al Valnera è bella dura soprattutto la seconda parte sempre molto ripida. Arriviamo al secondo colle di giornata, a quasi 2700m, verso le 14.30 e da li in circa 30 minuti arriviamo al Rifugio Arp dove ci prendiamo una bella birra media e una crostata. Al rifugio Arp mi aspettavo di trovare tanta gente e invece c’erano giusto 2 persone subito fuori dal rifugio sedute su una panchina.
Dopo questa pausetta di 20 minuti ci rimettiamo in cammino verso i bellissimi laghi Palasinaz e successivamente in circa 15 minuti arriviamo all'omonimo colle (2661m) dal quale c'è una vista spettacolare sul gruppo del Rosa.
Valicato il terzo colle di giornata ci aspetta una lunga ma facile discesa prima a toccare il borgo di Mascognaz per poi arrivare nuovamente a Champoluc.
A Champoluc ricarichiamo gli zaini di cibo e acqua a casa del mio amico e dopo circa 30 minuti ripartiamo verso le 18.45. Inoltre durante questo pit stop prendiamo anche tutto il necessario per la notte: lampada frontale, powerbank, felpa, berretto e guanti.
A questo punto inizia il lungo avvicinamento verso Antagnod. Attraversiamo il paese continuando a salire e successivamente arriviamo alle ultime case della frazione di Barmasc. Da qui la salita diventa bella ripida fino in cima al Col Pillonet (2698m) al quale arriviamo verso le 20.45.
A quest'ora, grazie anche alla bellissima giornata, la luce è splendida in ogni direzione. Circa 150 metri prima del colle inizia a fare freddo e ci mettiamo il guscio approfittandone anche per mangiare qualcosa e prendere anche la frontale.
In cima al colle facciamo qualche foto e poi iniziamo a scendere ancora con la luce verso Chamois.
Alle 21.30 circa, poco prima di arrivare a Chamois, accendiamo la frontale.
Arrivati a Chamois attraversiamo il paese e ci dirigiamo verso il rifugio Ermitage che dovrebbe essere uno dei 6 rifugi di questo giro. Arrivati al Rifugio verso le 22.30 sembra un pò abbandonato e infatti scopriremo il giorno dopo che questo rifugio è stato sostituito dall'affittacamere del lago posto pochi minuti distante dall'Ermitage.
L'idea sarebbe stata di entrare all'Ermitage a riposarci qualche minuto ma visto lo stato del rifugio ci siamo fermati su una panchina di fronte e dopo circa 10-15 minuti siamo ripartiti per il colle di Nana.
Fino a qua tutto bene, ovvio un pò di stanchezza iniziava a farsi sentire ma niente di preoccupante. Il mio amico aveva avuto una piccola crisi verso metà della salita al Pillonet ma, per fortuna, passata dopo pochi minuti grazie ad una pausa dove abbiamo mangiato e ci siamo coperti.
Dopo pochi minuti che saliamo verso il Nana, la salita è ripida ed inizio a perdere colpi velocemente entrando in crisi nera. Mi sembra davvero strano, quest anno sono davvero ben allenato come l’anno scorso al TOR avendo già percorso quasi 90000d+ nel 2023 eppure dopo 45km e quasi 4000 metri di dislivello sono KO. Continuiamo a salire lentamente e dopo circa 45 minuti capisco, pur non sentendo freddo, che il problema della mia crisi era proprio quello. Decido quindi di fermarmi, metto la felpa sotto al guscio e il berretto caldo e ripartiamo dopo aver anche mangiato mezza barretta. Tempo 5 minuti e sto di nuovo benissimo….dopo anni di esperienza, non solo nella corsa in montagna, non mi era mai successo questo: non sentire freddo ma in realtà averlo ed entrare in crisi nera…..beh c’è sempre da imparare!
Stando sempre attenti a non perdere il sentiero, è abbastanza ben segnato ma purtroppo fra la notte e un po' di stanchezza spesso rischiamo di perderlo, arriviamo sotto delle rocce ben coperte a circa 2600 metri di altitudine dove ci sediamo 5 minuti per una pausa. Il cielo è limpidissimo e coperti dalle rocce si sta davvero bene. Mangiamo due biscotti e ripartiamo per l’ultimo tiro fino al colle di Nana dove arriviamo verso l’1.30.
Entrambi conosciamo benissimo il sentiero di discesa e dopo qualche foto al colle ripartiamo. Penso che in cima al colle saremmo stati al massimo a 5 gradi, in quanto la mattina dopo a Champoluc eravamo a 13 gradi verso le 6.30. Poco sotto al colle iniziamo a vedere la debole luce del rifugio Tournalin, sicuramente uno dei migliori al TOR come ospitalità secondo il mio parere. Arrivati al rifugio in circa 20 minuti scarsi dal colle entriamo senza fare rumore e ci riposiamo 10 minuti. Dentro al rifugio c’è accesa una luce di una stanza secondaria, giusto per non lasciare tutto al buio. Entriamo e ci sediamo nella sala da pranzo principale dove era già tutto apparecchiato per la colazione del giorno successivo. Il rifugio Tournalin sembrava abbastanza pieno in quanto i tavoli apparecchiati saranno stati penso almeno il 70-80%.
Dopo questi 10 minuti al caldo ripartiamo per Saint Jacques dove arriviamo nel giro di un’ora/un’ora e mezza. Scendendo abbiamo incrociato un altro gruppo di 5 matti con le frontali che stavano salendo. Non siamo riusciti a parlarci perché in quel punto eravamo su due sentieri un po' distanti, mi incuriosiva sapere che giro stavano facendo per essere in cammino in piena notte…
Arrivati a Saint Jacques tutto tace e noi ne approfittiamo per un'altra pausa con spuntino sulle panchine di legno della fermata dell’autobus. A questo punto ci manca solo l’ultimo tratto del percorso e dopo 10 minuti circa ripartiamo verso il Rifugio Ferraro alle 3.45 circa.
La salita al Ferraro la conosciamo bene, è breve (circa 400d+) ma abbastanza ripida. Nel giro di 30-40 minuti siamo al rifugio dove è ancora tutto spento. Ne approfittiamo per fare la foto di rito al quinto rifugio e ripartiamo per un lungo falsopiano che ci porterà all’ultimo rifugio del giro, il Vieux Crest. Verso le 5.30 iniziano a vedersi le prime luci e per le 6 riusciamo a spegnere le frontali arrivando al Vieux Crest. Ormai è giorno e ci aspetta solo l’ultima discesa di 400d- verso Champoluc, abbastanza ripida ma ben battuta.
Arriviamo a Champoluc verso le 6.30 ignari però del fatto che le nostre fatiche non sono ancora finite….infatti arrivati in fondo all’ultimo metro di discesa ci accorgiamo che il GPS marca 5397 metri di dislivello positivo e quindi, da buoni malati mentali, torniamo indietro sui nostri passi e ci andiamo a prendere gli ultimi 3d+ per fare cifra tonda con 5400d+ in 67.5km.
Guadagnati gli ultimi 3d+ ci fiondiamo al bar dove avevamo fatto colazione la mattina precedente, io prendo una focaccina con crudo e formaggio e un latte macchiato (non un grande accoppiamento lo so…), il mio amico una brioche con marmellata e un succo.
Finita colazione andiamo a casa del mio amico dove ci facciamo una doccia e dormiamo 2 ore prima di tornare a casa. Lascio lui a Torino verso le 12.30 e rientro a Savona dove arrivo verso le 14.
Il giro è ovviamente bellissimo e lo ritengo molto allenante in ottica TOR o TOT DRET o gare simili in quanto in pochi chilometri si fa davvero tanto dislivello, oltre al fatto che si superano diversi colli abbastanza alti tutti intorno ai 2700 metri. Inoltre, la presenza di 6 rifugi permette di gestire il giro abbastanza facilmente in autonomia.
Ho trovato utile usare Champoluc come base di partenza, visto che si trova a metà del percorso, in quanto si possono lasciare delle cose nella macchina da usare per la seconda parte del giro come abbiamo fatto noi (cibo, bevande, vestiti per la notte, lampada frontale, powerbank, vestiti di ricambio, ecc….). Potrebbe essere molto utile ripassare dalla macchina a metà giro qualora venisse fuori qualche problema fisico.
Come punti critici mi sento di segnalare solo un punto della salita al Colle Valnera intorno ai 2200-2300 metri di quota dove c’è una baita con delle pecore e dei cani liberi. Noi siamo passati in pieno giorno (sicuro sconsiglio di passarci di notte) e c’erano 3 cani che ci abbaiavano a distanza. Per fortuna tempo pochi secondi ed è uscito il pastore a calmarli (poi magari si sarebbero limitati solo ad abbaiarci a distanza anche senza l’intervento del pastore). Altro consiglio che mi sento di dare è fare il colle Pillonet e il Valnera nel senso che li ho fatti io (quindi direzione da est verso ovest) in quanto nel senso opposto le discese sono ripide (non comunque brutte come la prima parte del Fenetre al TOR). Quindi appunto niente di tragico fare le discese nel senso opposto però se unò può decidere il senso del giro….
Chiedete pure se avete bisogno di altre info.
Aggiungo solo che noi abbiamo sempre camminato senza mai forzare il passo come in gara ad esempio. Abbiamo camminato 19 ore e 50 minuti effettivi, per un totale di 20 ore e 45 circa. Secondo me se uno parte per darci dentro lo si può chiudere in 16-18h, considerando atleti amatoriali più o meno del nostro livello.
Ciao,
Dario
Tour des six - VdA
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Re: Tour des six - VdA
Molto interessante. Complimenti perché farlo in autonomia senza dormire non è comunque una passeggiata…
Re: Tour des six - VdA
Complimenti bellissimo giro, grazie di averlo condiviso!
Re: Tour des six - VdA
Molto bello. Mi è venuto voglia di provare il giro.
Sbaglio o Dario ha lanciato una sfida FKT?
Sbaglio o Dario ha lanciato una sfida FKT?

- Dariogrizzly_1981
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Re: Tour des six - VdA
martin ha scritto: ↑13/08/2023, 18:07
Ciao Corry,
si in effetti fare in autonomia un giro così lungo è abbastanza diverso rispetto ad una gara dove hai ristori ogni tot ore.
Ciao martin,
da un lato buona idea l'FKT su questo percorso! Però poi mi toccherà rifarlo per provare "a fare il tempo personale" che potrebbe comunque essere un altro lato positivo.
Sconsiglio di farlo da soli se si vuole passare la notte fuori come abbiamo fatto noi.
Invece lo farei da solo partendo molto presto la mattina, tipo alle 4, così da fare col buio solo la salita al Pinter che è comunque facile. Partendo alle 4 e ipotizzando 16-18h si concluderebbe verso le 20 o massimo le 22 (quindi a Luglio 30-45 minuti ancora di buio, comunque fattibilissimi anche da soli visto che ormai si sarebbe poco sopra il paese).
Ciao,
Dario