Torniamo a parlare di "Grandi Cammini. Sì, perché spesso il trail runner è un camminatore delle lunghissime distanze, siano percorsi di gara o vie che percorrono l’Europa, le dorsali montuose americane o altri luoghi fantastici. Percorrere questi sentieri è un’esperienza totalizzante che richiede mesi se non anni di preparazione, poiché impegna il fisico per diversi giorni se non settimane!
Gli esempi illustri sono tanti: le alte vie della Valle d’Aosta che ospitano il Tor des Géants, i lunghi pellegrinaggi come la via Francigena o il Camino de Santiago, le traversate come il sentiero europeo E5 raccontato dal nostro Francesco Rigodanza, le lunghissime dorsali americane come l’Appalachian Trail.
Approfittiamo allora dei nostri esperti per cercare di immaginare che cosa può significare preparare e gestire prove di questo genere, in cui si percorrono decine di chilometri ogni giorno per diversi giorni consecutivi.
Proseguiamo e chiudiamo l’approfondimento sui Grandi Cammini cercando dei consigli su come gestire i piccoli guai fisici che possono insorgere durante un’avventura a tappe di lunga durata. Lo facciamo con Stefano Punzo – Osteopata e Massofisioterapista www.stefanopunzo.it – cui abbiamo chiesto come si possono gestire tutti i problemi di usura che, presto o tardi, presentano il conto a chi cammina o corre per tanti giorni di seguito e se è pensabile fare prevenzione.
Ph. Alexis Berg
La prima regola è sempre quella di arrivare all’appuntamento agonistico o all’impresa con un’adeguata preparazione fisica e mentale, necessarie per sopportare lunghi percorsi. Camminare o correre per tanti giorni consecutivi senza recupero, obbliga infatti il corpo a sovraccaricare muscoli ed articolazioni. Per tale motivo, durante la preparazione, occorre affiancare alla corsa un allenamento specifico in palestra rivolto al potenziamento del tono muscolare.
Durante i “grandi cammini” occorre dare la massima cura ai piedi per evitare la formazione di vesciche, usando creme specifiche e cambiando spesso le calze. Quando possibile, approfittare del servizio massaggio per un trattamento defaticante; in caso contrario, può essere utile anche un automassaggio, utilizzando un olio a base di arnica frizionato su piedi, polpacci e cosce, partendo dal basso verso l’alto e soffermandosi sulle zone più contratte. In commercio esistono anche dei bendaggi defaticanti e drenati da applicare sugli arti inferiori per circa venti minuti. Dopo il massaggio o il bendaggio è consigliabile praticare dello stretching, con allungamenti di 20 secondi eseguiti senza forzare troppo il movimento.