LA SPORTIVA LAVAREDO ULTRA TRAIL BY UTMB® 5 GIORNI DA FAVOLA

A cura di Maurizio Scilla

In questi giorni Cortina con la sua La Sportiva Lavaredo Ultra Trail by UTMB era al centro del mondo del trail running.
6000 atleti provenienti da 90 nazioni diverse, questi i numeri impressionanti, l’evento si può ormai considerare tra i primi tre eventi “ultratrail” più importanti al mondo. Un successo che di anno in anno supera le aspettative e un sold out in tutte le strutture ricettive del territorio.
Il meteo che in quest’ultimo mese non è stato molto clemente ha regalato giorni veramente spettacolari.


Qui trovate le cronache delle 5 gare che si sono svolte in questi giorni.

10 KM

Prima gara mercoledì sera, 10 km e 200 m+. Vittoria per il giovanissimo Francesco Bongio, che chiude in 34:32 davanti a Marcos Villamuera Izquierdo (34:59) e Gabriel Bazzoli (35:15). Al femminile bella prova di Giulia Pol, che vince con il tempo di 39:28, davanti all’inglese Katie Young (43:25) e a Francesca Pretto (44:06).

20 KM
Giovedì pomeriggio, alle 17 sono partiti i quasi 800. Al maschile vittoria per il valdostano Nadir Maguet, che vince dopo essersi difeso dall’attacco di Andrea Rostan, chiudendo poi con quasi un minuto di vantaggio. Sull’ultimo gradino del podio maschile sale Lorenzo Cagnati.

Tra le donne vittoria per Alice Gaggi con il tempo di 1:52:03, che conquista con determinazione il terzo successo consecutivo su questa distanza, tallonata dalla rumena Ingrid Mutter (1:53:30), che taglia il traguardo a poco meno di 30 secondi. Leggermente staccata, chiude il podio l’atleta spagnola Lucia Carrodilla Cabestre (1:56:33).

50 KM
Tra gli uomini grandissima battaglia nei km finali tra Luca Del Pero e l’iberico Antonio Martinez Perez. E’quest’ultimo a imporsi in 4:15:17, il lombardo lo segue a 50” a causa di un errore sul percorso. Podio completato da un altro italiano, Mattia Gianola in 4:19:28. Nella top ten anche Michele Meridio (4), Gabriele Barile (6) e Davide Della Mina (7).

In campo femminile, la valtellinese d’adozione ma nata in Piemonte, Elisa Desco, ha gestito alla perfezione la gara, vedendo aumentare i minuti di vantaggio nel tratto finale nei confronti dell’ucraina Sofiia Porokhnavets, rispettivamente 4:54:19 (nuovo record della gara) e 5:08:19 i loro tempi.  Sul terzo gradino del podio sale la rumena Andreea Alina Piscu (5:09:42). Appena ai piedi del podio la piemontese Camilla Magliano che a pochi km dal traguardo era terza. Altre due azzurre nella top ten, quinta Cecilia Basso e decima Veronica Maran.

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© Jannyka

80 KM
Partenza a La Val, in Alta Badia. Vittoria per il tedesco Patrick Ehrenthaler, in 8:31:29, lasciandosi dietro, a poco meno di cinque minuti, il francese Virgile Moriset. Ottimo terzo posto per il varesotto Andrea Macchi, che taglia il traguardo in 09:05:59. La “lince di Gavirate”, solo un mese fa aveva chiuso al sesto posto la 100 km del Passatore in 7h33’ alla sua prima esperienza. Quindi davvero ragguardevole questo terzo gradino del podio. Ottime prestazioni anche per Tiziano Scatolin e Edoardo Rossano, rispettivamente quarto e quinto.

Combattutissima la sfida al femminile, con continui scambi di posizione fino agli ultimi km. A spuntarla è la statunitense Emmiliese Von Avis, che dopo l’arrivo appaiate all’ultimo passaggio di Mortisa, supera la spagnola Virginia Pérez Morero nella parte finale, per tagliare trionfante la finish line con un minuto di vantaggio. Al terzo posto la ceca Kristýna Černá, a due minuti e mezzo. Prima delle italiane è Elisabetta Negra che conquista un buon sesto posto.

120 KM
Nella gara regina, perfetto come sempre nella gestione di gara il tedesco Hannes Namberger, dopo le vittorie nel 2021 e nel 2022, taglia per primo il traguardo di Cortina dopo 120 km e 5860 m+. Notevole il suo tempo finale di 11:57:15 a soli 47” dal suo record. Al secondo posto il vincitore della Western States 2023, il britannico Tom Evans, autore di una gara sempre nelle prime posizioni, che chiude in12:00:45. Terzo posto per il francese Yannick Noël in12:12:37. Quarto il vincitore dell’anno scorso Jonas Russi, seguito dal francese Thibaut Garrivier. Sesto l’altoatesino Andreas Reiterer, che dopo aver fatto sempre gara di testa, è andato in crisi nella salita della Val Travenanzes.

Nella gara femminile.  dominata dalla tedesca Rosanna Buchauer in14:09:23, grande secondo posto per la valdostana Giuditta Turini (15:19:03) che difende la posizione negli ultimi km dall’attacco dell’altra tedesca Michaela Wolf(15:22:41).


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© Alexis Berg

ELISA DESCO: LA VITTORIA UNA SORPRESA

“Sono, molto contenta, sinceramente non mi aspettavo di vincere, vedendo l’elenco iscritte. E’ andata subito davanti l’ucraina Sofiia Prokhnavets, io ho cercato di fare il mio passo, conoscendo bene il percorso, avendoci già corso due volte. E’ un percorso che mi piace, c’è tanto da correre, qualche dubbio ce l’avevo per i miei problemi fisici, visto che negli ultimi giorni avevo dei dolori alla schiena. Non credevo di fare il record, avevo corso tre anni fa e avevo chiuso in 5h06’ (n.d.r. oggi 4h54’19”), ma avevo affrontato le discese con cautela rientrando da una distorsione. La cosa più importante è che non sono esplosa come a Zegama nell’ultima salita!"

 

GIUDY TURINI: NON MI ASPETTAVO QUESTO SECONDO POSTO
“Partiamo dal fondo, un secondo posto sicuramente inaspettato. Questa LUT era in programma da diversi mesi e mi sarebbe piaciuto prepararla davvero bene. La vita “movimentata” che abbiamo io e Franco (n.d.r. Franco Collé) ha fatto sì che non la preparassi come avrei voluto.
Son stata bene sin da subito, mi son detta ”provo a tenere questo ritmo, se lo tengo fino alla fine faccio il risultato e il tempo che mi sono prefissata”.
Mercoledì e giovedì avevo un forte mal di schiena, ero un po’ preoccupata perché avevo paura che potesse uscirmi durante la gara, in realtà la schiena non ha dato problemi.

Me la sono goduta, ho staccato un po’ il cervello, era una gara “corribile” rispetto alle gare che di solito faccio. Sapevo che in alcuni punti dovevo mettermi in testa di correre e tenere il ritmo perché altrimenti avrei perso un sacco di tempo. Con le cuffiette e la musica da karaoke italiano mi son fatta tutta la notte.
Sono arrivata alle Tre Cime in terza posizione, perché mi aveva superato la neozelandese  Nancy Jiang, in salita andava come un motorino, mi superava a delle velocità incredibili. Mi sembrava esagerato quel ritmo e la speranza era che non potesse durare a lungo, comunque in discesa era più lenta. Comunque Tre Cime all’alba, me le sono proprio godute!!

Poi la lunga discesa di 1000 m di dislivello e il seguente tratto di 5/6 km che porta a Cimabanche tutto da correre in leggera salita. Al ristoro ho trovato Franco, mi sono resettata un attimo, andavo incontro a una parte che non conoscevo. Poi è arrivato il momento della Val Travenanzes, tutti me l’avevano descritta come bellissima, incantevole, ma anche eterna. E così è stato, spettacolare con attraversamenti continui di torrenti nella parte finale, ma lunghissima, una quindicina di km, credo, con 1000 m di dislivello. Me la sono fatta tutta da sola, non avevo compagni di viaggio, da una parte me la sono goduta, dall’altra l’ho un po’ sofferta. Sono arrivata poi al Col Gallina e al Passo Giau e stavo bene, poi nell’ultima discesa ho iniziato a pagare un po’ la distanza e un po’ la parte corribile. Ho avuto un problema alla gamba, zona psoas, inguine e ho faticato parecchio, tant’è che ho quasi rischiato di perdere la seconda posizione perché non riuscivo più a correre. Però grazie al tifo degli amici e agli incitamenti di Franco, soprattutto negli ultimi 3 km, sono riuscita  a mantenere il secondo posto.

Sono soddisfatta, qualche minuto l’avrei potuto togliere visto che l’ultima discesa è stata eterna, non avrei mai potuto competere con Rosanna Buchauer. Lei è una vera atleta. Ha fatto una gara stratosferica, io tifavo per lei.

Ora non so cosa farò, l’idea era di provare l’UTMB, ma sinceramente in questo momento mi vien male all’idea! Ora pensiamo alla gara che organizziamo questo week end (Monte Rosa Walser Waeg), poi riprenderò gli allenamenti e si penserà a programmare i prossimi mesi.
Sicuramente una LUT che non mi aspettavo, anche a livello di panorami. Le montagne sono molto diverse dalle nostre, è bello cambiare, vedere cosa c’è di bello, soprattutto in Italia perché abbiamo dei posti incantevoli.”

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