Dura e pura: VALMALENCO ULTRADISTANCE TRAIL

di Matteo Grassi

foto © Organizzazione

 

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© Luca Calcagno

 

L'Italia è un paese meraviglioso, per l'arte, la cultura, la cucina... si sa. Ma verrebbe da dire: soprattutto per chi ama il trai! Visto che circa il 50% del territorio è montuoso, il 30% collinare e appena il 20% di pianura.

Ma non solo, perché in talia abbiamo le Alpi, che è una catena piccola rispetto alle grandi concatenazioni di altri continenti, ma di straordinaria bellezza per la varietà e la ricchezza di ambienti geologici e habitat naturali.

Ma non solo, perché in Italia abbiamo le Dolomiti, e i famosi 4000 che catalizzano gran parte del turismo internazionale e della frequentazione alpinistica e sportiva. Ma per fortuna abbiamo ancora una serie di perle, meno note a livello globale, che oltre ad essere più godibili in quanto meno affollate, mantengono quel carattere e quella autenticità non dilavate dalla frequentazione di massa.

 

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© Maurizio Torri

 

La VALMALENCO, con la sua Alta Via, è sicuramente una di queste: con montagne alte, dure, sentieri "cattivi", lunghe vallate e valichi, panorami vasti. Ghiacciai, nevai, laghi, pietraie, sfasciumi, torrenti, pascoli, alpeggi, malghe, rifugi...

 

Percorrere la VUT 90 tutta d'un fiato (93 km, con 6.000 m+) è una di quelle esperienze che ti lasciano un solco dentro. E non è tanto una ferita da fatica, per carità c'è anche quella, ma è soprattutto di immagini, colori, profumi, sensazioni ed emozioni.

Perché oltre alla bellezza naturale, alla geomorfologia di cime e valli, oltre alla ricca diversità di habitat, si unisce quell'aspetto che è un dipiù. E che è tipico solo di alcuni trail, di alcune valli, di alcune comunità.

 

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© Luca Calcagno

 

Percorsi epici per durezza e impegno, resi accoglienti da un'assistenza calorosa, fatta col cuore. Da gente di là, di montagna. Che sa cosa stai facendo e che per questo ti aiuta a farlo nel migliore dei modi possibili. Gente che la notte in cui passi i valichi più aspri non ha né sonno né freddo e sta lì ad aspettarti ore a indicarti la traccia, imbacuccati in un sacco a pelo a 2.600 metri, o al timido tepore di un falò. Gente che si siede fuori dalla porta di casa per vederti passare. Gente che ti incita dalla soglia della malga mentre fai zigzag tra il bestiame alle prime luci del sole. Gente che riesce a farti sentire accolto come a casa quando entri nella piccola stanza bivacco del rifugio. E che si fa in quattro per accontentare i bisogni di chi come te è provato dalla fatica.

 

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VUT è tutto questo: un gioiello trail, duro e puro e combattuto. Perché la corsa in montagna qui, tra queste valli, è cosa seria da sempre, da prima che si chiamasse trail. Senza troppi fronzoli e mode, la gente è cresciuta tra Valmalenco-Valposchiavo e il Trofeo Kima (nella confinante Val Masino: una delle più dure e difficili gare al mondo). Qui la corsa in montagna è portare a casa il miglior tempo possibile, e dare il massimo contro se stessi e uno contro l'altro, e da un anno all'altro in una continua sfida che si fa tradizione. VUT non è un trail per andare a spasso, perché, per portare a termine il percorso completo, bisogna spremersi anche solo per stare nei tempi massimi, che sono congrui sì, ma non così larghi.

 

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© Luca Calcagno

 

È una gara che consiglierei a nessuno incapace di emozionarsi alla vista delle vette innevate. E a tutti quelli che sono disposti a soffrire, sudare e gioire tra pietroni ghiaie e nevai. Capaci di dire, basta, non ne posso più, e subito dopo patirne la nostalgia.

 

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Le classifiche: LINK

 

452996635 1013067117488032 4769887813608697016 n

 

Info: www.ultravalmalenco.com

SOCIAL: facebook.com/valmalencoultratrail