Dopo fiumi di parole, discussioni e polemiche, finalmente “parlano” gli atleti che in queste due settimane affolleranno le due Alte Vie della Val d'Aosta.
E allora andiamo a vedere chi saranno i protagonisti del TOR DES GEANTS 2016!
Iniziando dal favorito (e buttando alle ortiche anche l'imparzialità ed i sani principi del giornalismo, ci aggiungo il mio preferito): Gianluca Gale Galeati. Il ragazzo dal sorriso d'oro, sempre tranquillo, sempre positivo, sempre veloce. Il Tor è la sua gara: il primo anno non si è lasciato conquistare, ma il Gale aveva già fatto vedere che il feeling c'era. Poi nel 2014 ha fatto capire che su quei sentieri lui poteva fare bene. L'anno scorso, il garone, con un secondo posto fantastico dopo una gara pressochè perfetta. Ora? Un uccellino mi ha detto che vuole fare un regalo alla new entry in famiglia... che gli resta solo uno scalino da mettersi alle spalle l'avevo già detto in tempi non sospetti. Sarà #galemania?
Comunque vada, i contendenti a quel gardino alto non mancano certo. Anzi, a scorrere la lista c'è da farsi due risate. Nel novero degli indiziati va messo di sicuro Andrea Macchi, che dopo il grande UTMB 2015 si è preparato bene e ritorna a fare una gara che gli piace e che si adatta perfettamente sue caratteristiche. Sono sicuro che lo vedremo tra i protagonisti, ci sarà ancora il suo gattone Merlino a fare assistenza?
Andiamo avanti e troviamo Michele Graglia, che su certe distanze è sempre una certezza. Dopo Badwater cambia completamente ambiente e prova a far valere il suo passo sulle Alpi. L'unica incertezza potrebbe davvero venire dalla tipologia di terreno, ma Michele quando prepara una gara è sempre meticoloso, e sicuramente avrà considerato attentamente tutte le variabili.
Tra i nomi di altissimo livello impossibile non parlare del piemontese Stefano Trisconi: nel nuovo ruolo di papà ha dovuto adattare la sua tabella di allenamento, ma conosciamo bene le sue possibilità. Se riuscirà ad adattarsi mentalmente ad un tipo di competizione diversa dai suoi soliti ambiti, lo troveremo lì a giocarsela coi migliori.
Stesso discorso per Alexander Rabensteiner, uno che stravince una gara come la Südtirol Ultra Skyrace non può non trovarsi a suo agio su un percorso come quello del Tor, ed in questo anche Olivero Bosatelli, con la vittoria alle Orobie, si mette in evidenza come uno che sul tecnico e cattivo la sua la può dire.
Tra gli italiani affascina vedere il nome di Silvano Fedel: l'esperto trailer trentino ha nel palmares vittorie, podii e piazzamenti prestigiosi un po'ovunque. Dopo qualche anno un po'più tranquillo (anche per colpa degli infortunii) lo ritroviamo al via di una gara così lunga e così particolare. Curiosi di vedere come affronterà la prova, come lo siamo dello specialista del grande freddo Marco Berni: possibile protagonista, con la sua esperienza ad alti livelli nell'endurance estrema.
Se posso fare un ultimo nome, ci metto un valdostano, uno che non molla mai: Marco Bethaz. Ragione di più qui che gioca in casa, sul lungo e in montagna. Pericoloso per tutti, ma con lui ci sono altri valdostani che potranno essere una sorpresa...
Menzione specialissima per il redattore e membro dello Spirito Trail Team Matteo Grassi: sta facendo un'annata incredibile e su tutte le distanze e superfici, si è portato a casa vittorie, podii e piazzamenti prestigiosi in Italia e all'estero (vedi Ecotrail Paris o Eiger Ultra). Conosce il Tor e conosce bene se stesso. E ha il tifo della redazione, che non è poco.
E oltre agli italiani? Qualche nome spicca nella lista di partenza: il più accreditato dovrebbe essere Nahuel Passerat, che tra Diagonale des Fous e Ronda dels Cims ha fatto vedere che in certe situazioni in pochi gli stanno davanti. E' in formissima, non ha paura di niente e sa gestire bene anche tatticamente le sue gare. Sarà un osso durissimo.
Affascina anche il nome di Sondre Ahmdal, ma non so davvero come risponderà alla particolarità del Tor. Alla MdS non è andato male, anzi, però qui è diverso, saper fare gara per tre giorni ininterrottamente gestendo stop, sonno e un percorso massacrante richiede davvero tanta testa, ed il norvegese in molte gare è saltato proprio per una certa mancanza di tattica. Al via anche qualche ultramaratoneta proveniente dalla strada come lo svizzero Fatton e specialmente Jens Lukas, già vincitore alla Spartathlon: il loro approccio sarà sicuramente differente dagli altri, credo andranno a giocare molto su soste brevi ed una certa continuità di marcia. Chissà come affronteranno certi lunghi tratti isolati in quota. Il basco Imanol Alesom invece è più sulla scia di Passerat, specialista assoluto di montagna e di gare dure. Sicuramente lo vedremo nel gruppo di testa. E chiudiamo con due vecchie conoscenze del Tor: l'irlandese Dan Doherty l'anno scorso si era affacciato nella top ten, mentre Pablo Criado Toca, quattro volte finisher, è uno di quelli che conosce il percorso meglio di tutti, ed ha il supporto di tutti i volontari e tifosi che hanno imparato a conoscere lo spagnolo e la sua simpatia. Sono sicuro che lo rivedremo lì a battagliare fino alla fine.
Passiamo alle iron ladies: tutti si aspettano una riedizione del duello entusiasmante dello scorso anno tra Denise Zimmerman e Lisa Borzani, ed è difficile pensare che le due non siano pronte a prendersi nuovamente a sportellate. Entrambe specialiste, entrambe toste, entrambe simpaticissime.
Ma a tenerle in apprensione c'è un gruppo di ragazze veloci e cattive, come Marta Poretti, che in montagna è sempre pericolosa come ha dimostrato alla Ronda o alla TDS, o Yulia Baykova reduce da una CCC da protagonista che ci ha regalato il suo sorriso contagioso sulla piazza di Chamonix. Ma ci affascina anche il nome dela ceca Petra Muckova, vincitrice alle Orobie. Silvia Trigueros è un'altra sicura protagonista, l'anno scorso all'UTMB era stata a lungo in lotta con le migliori, non ha paura della distanza o del dislivello, contendente al podio sicura. Per le alternative esotiche potrebbero sorprendere la Sudafricana Linda Doke, ma anche l'islandese Elisabet Margeirsdottir. E non dimentichiamo Scilla Tonetti: tre volte finisher, una volta terza, al Tor ha sempre fatto bene dimostrando di saper gradire distanza e percorso e crescendo durante la gara.
Sarà come sempre una settimana con poco sonno per tutti gli appassionati di montagna, a seguire i top come tutti gli altri, a spingere amici e conoscenti con la mente e a sognare le cime della Valle e alimentare quel sogno che tutti noi abbiamo cullato seguendo i Giganti.
Come e più che in ogni altra gara, grande ammirazione e rispetto per tutti quelli che saranno a Courmayeur pronti a partire: vi aspetta un sogno lungo 340 km!