Chi correrà l'UTMB 2018?

di Davide Grazielli

Con il sorteggio dei “comuni mortali”, si delinea anche il rooster degli elite che troveremo quest'estate alla settimana dell'UTMB.

L'appuntamento di Chamonix si conferma sempre di più l'appuntamento clou della stagione trail, eclissando per interesse mediatico e partecipazione qualsiasi altra manifestazione, Mondiali inclusi. Se l'edizione passata resterà comunque alla storia per il duello Kilian/D'Haene, con il passaggio simbolico dello scettro di “re del Bianco”, l'interesse resta altissimo anche nel 2018: andiamo a vedere un po'di nomi.

Nella gara regina - UTMB® - continua la calata degli yankees, che sperano di portarsi finalmente a casa il trofeo maschile che mai hanno raggiunto. È quasi diventata un'ossessione, quella di dimostrare agli europei che ce la possono fare, ma l'andazzo degli ultimi anni ha dimostrato che al momento chiave, manca sempre qualcosina. Chiaro, l'attenzione di tutti sarà sempre e comunque su Jim “train hard, win easy” Walmsley. Ma questa è davvero l'ultima occasione per Jim di dimostrare che può essere il dominatore assoluto che ha già dimostrato di poter essere fino ai 100 km: Western States e UTMB, un altro fallimento ad entrambe sarebbe davvero troppo. Il più accreditato a mettere finalmente le mani sul trofeo, per me, non ha la chioma riccia di Jim, ma fluente ciuffo e sostituisce ai proclami belligeranti una voce sussurrata e del sano realismo: è Tim Tollefson famoso per il simpatico sorriso oltre che per aver collezionato due terzi posti. Senza Kilian e Francois, dovrebbe essere l'indiziato numero uno. Ed invece riesce a depistare tutti e a restare nell'ombra... ma è l'unico che sa davvero come si fa a vincere, deve solo limare qualche angolino per arrivare alla gara perfetta. Ci sarà anche Zach Miller, che conosce bene la gara. Ma resta il fatto che non ha mai azzeccato questa distanza e terreno, imbroccando due anni fa un arrivo in stato indecoroso e una gara tutto sommato mediocre lo scorso anno. La vera incognita, tra gli yanks, è il bravo ragazzo dello Utah, Hayden Hawks: dalla CCC all'UTMB la strada è lunga, lunghissima. Ma a Tollefson è riuscita, e sulla carta Hayden ha il talento che serve per vincere: sarà l'uomo da guardare ad agosto, più ancora di Jim... vedremo come se la caverà in mezzo a tanti cavalli di razza. C'è sempre anche Timothy Olson, che comunque un quarto posto l'ha fatto all'UTMB, ma onestamente sembra distante dal quartetto qui sopra. Idem per il bravo Mark Hammond, terzo a WS: senza esperienza, difficile azzeccare un garone alla prima in Europa.

Chi ci sarà a fare gli onori di casa? Uno su tutti, Xavier Thevenard: gira e rigira, a Chamonix non ha mai sbagliato gara, neanche l'anno scorso a ben vedere. Mostruoso per regolarità e gestione, non sarà il più talentuoso del lotto (il suo connazionale Sylvain Court, sotto quel punto di vista è molto più dotato), ma è incredibile il focus che riesce a mettere su questa gara. Pericolosissimo. Ed è una bella scommessa anche quella di Michel Lanne, che dopo CCC e TDS (con poca competizione, dicono i maligni...) prova a chiudere il trittico e vincere anche la lunga. Clavery, Gay, Camus (Seb), a me piace la scommessa Sacha Devillaz, chissà...

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Gli spagnoli calano i due nomi più importanti che hanno: Luis Alberto Hernando e Javi Dominguez. Possibili candidati al titolo entrambi, anche se completamente diversi. Qualcuno ha rimproverato a Hernando di non essersi presentato lo scorso anno... ed effettivamente era l'occasione giusta per far capire che anche lui può gestire al massimo questa distanza. Resta la curiosità di vederlo contro altra gente che spinge deciso dallo start come gli young guns americani. Diverso il discorso di Javi, che sicuramente troverebbe vantaggio da una gara dura, magari con condizioni al limite. Chi se lo ricorda telefonare a casa scendendo da La Floria l'anno del terzo posto che l'aveva rivelato al mondo trail? Jordi Gamito e Yeray Duran difficilmente possono impensierire davvero là davanti, così come Jon Azpiroz Azpiroz.

Resto del Mondo. Due nomi pesanti: Gediminias Grinius e soprattutto Ryan Sandes. Il sudafricano non ha mai dimostrato grande feeling con Chamonix, ma quando si mette in testa un'idea, è bravo a portarla in fondo prima o poi. Lo testimonia quel cougar da 6 chili che ha appoggiato sulla mensola del caminetto... La vera sorpresa? Se non si fa fagocitare dall'organizzazione della sua 100 miglia in Snowdonia sarà Michael Jones, dal Regno Unito: top ten, per me.

E poi ci sono gli italiani. In prima fila Emanuele Ludovisi, dopo la bella prestazione alla TDS. Ma molto intriganti i nomi di Fabio Di Giacomo e Roberto Mastrotto, due nomi nuovi, giovani e che si stanno allenando alla grande. Poi ci sono i veterani (si può dire veterano di un ragazzino come Stefano?): Ruzza, Fornoni, Geronazzo. Secondo me Stefano deve ancora spenderlo il jolly della gara perfetta su questa distanza, se non si fa prendere dalla smania e programma bene la stagione, questo è il suo anno, me lo sento. E occhio al mio compaesano Paolino Piano... quando il gioco si fa duro lui non molla. Nome sorpresa tra gli italiani, vedrete.

E le altre donne? Niente male anche qui il duello al vertice. Caroline Chaverot vuole rimettere a posto la pedina del puzzle che l'anno scorso non ha inserito. Ma avrà davanti una Mimmi Kotka lanciata nell'impresa di chiudere il trittico. Sfida affascinante, con la Huser che spera finalmente di piazzare la zampata e portarsi a casa un primo posto che per costanza meriterebbe anche. Resta quasi un po' defilata la campionessa uscente Nuria Picas, oscurata anche dalle stelline americane Boulet, Lickteig ed Howe: onestamente mi sembra offrire decisamente più garanzie lei delle yanks, che comunque (a parte la Boulet alla CCC) non hanno davvero mai combinato niente di buono. Allora meglio una sicurezza come Uxue Fraile o una delle due francesi Lecomte/Blanchet. Ma sono tanti i nomi plausibili per la top ten: Jo Meek, Beth Pascall e la “desertica” Elizabeth Barnes, Aliza Lapierre ed Amy Sproston o la veterana Ildiko Wermscher.

Italiane? Yulia Baykova ritorna con l'esperienza 2017 e tanta voglia di far bene, ma anche Basilia Forster può fare una bella gara.

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Nelle altre gare, solita ressa alla CCC®: Tim Freriks prova ad innalzare la bandiera Coconino Cowboys sul podio di Chamonix, aiutato dal fido Cody Reed e con un redivivo Rob Krar a contendergli le luci della ribalta. Il trio di Flagstaff dovrà vedersela con la solita sfilza di francesi agguerriti con Benoit Cori in testa, mentre Cristofer Clemente guida l'ondata spagnola. Thomas Evans dopo l'annata buonissima sull'UTWT ci prova, ma nomi affascinanti sono ancora di più Ronimoiss ed il norvegese Krogvig. Ma sarà una gara “fluida” con tanta gente ad alternarsi nelle posizioni che contano. Anche noi piazziamo qualche nome pesante, partendo da Stefano Fantuz, atteso da una grande gara dopo la magnifica annata e Michael Dola, che velocità ne ha da vendere.

Tra le donne fa specie vedere Camille Herron in lista: esperienza di sentiero quasi nulla, nonostante la relativa benignità del percorso CCC (paragonata a standard europei) vorrei vederla sul traverso dopo la salita dei Montets a fine gara. Mah. Allora giochiamoci Maite Maiora che invece conosce gara e percorso e vuole prendersi la gara che la Gallagher le ha portato via l'anno scorso. Jasmine Nunige, Anne Lise Rousset e poco altro. Noi ci giochiamo la expat Cecilia Flori, che è una bella carta.

Più battagliata la TDS®. Tra i maschi Ludo Pommeret parte coi favori del pronostico, visto che non si decide a rallentare nonostante gli anni che passano. Se la vedrà con Tom Owens e Dylan Bowman, che dopo il buonissimo UTMB dello scorso anno si è dimostrato pericoloso in terra europea. I due cinesi Longfei Yan e Yun Yanqiao hanno entrambi i numeri per fare bene, come il polacco Swierc o Jessed Hernandez. Ma a contrastare Pommeret molto probabilmente ci sarà sempre il solito Antoine Guillon, con magari Julien Chorier a dargli una mano o Fabien Antolinos. Ma la lista continua: ad andare a vedere Vaidas Zlabys, Diego Pazos, Pablo Villa o Arnaud Lejeune hanno tutto per fare una grande gara. Nomi esotici: Paddy O'Leary e Ben Duffus, perché Paul Giblin è più una bestia da corribile. Possibile sorpresa? Occhio ad Aurelien Dunand-Pallaz. Tra i nostri, bei nomi in Fulvio Dapit, Giuliano Cavallo e Marco Zanchi. Ma anche Carlo Salvetti potrebbe dare una bella zampata.

Bella suggestione quella di Rory Bosio che torna a Chamonix dopo le due vittorie all'UTMB. Ultimamente non ha combinato granché, ma resta pericolosa su questi sentieri. Bei nomi anche YiOu Wang e Keely Henninger, così come Corinne Malcom e Alyssa StLaurent. Solo America? No, ovvio: Sissi Cussot, Kathrin Gotz e Caroline Benoit restano nomi spendibili, ma contrariamente alla CCC non c'è grande profondità. Occhio a Marie McNaughton dalla Nuova Zelanda: se azzecca la gara, ha i numeri.

Chiudiamo con la OCC® che resta terreno da velocisti. Nico Martin e Thibaut Baronian se la giocheranno con Daniel Garcia Gomez, David Coma, Jordi Bes e Clement Molliet. Ben messo anche il giapponesino Ueda. Ma noi schieriamo un poker assoluto come Davide Cheraz, Ricky Borgialli, Christian Modena ed il rientrante Claudio Del Grande: se la giocheranno al meglio.

Amandine Ferrato, reduce dal Mondiale di Badia Prataglia sembra la più accreditata al femminile, ma Eli Gordon Rodriguez proverà a renderle la vita difficile con Lucie Jasmin.

Come sempre, ci aspetta una settimana carica di emozioni: a chi ha una delle gare in calendario, in bocca al lupo e godetevi il lungo avvicinamento ed ogni momento del viaggio. Per gli altri, Chamonix resta lì. E prima o poi...