Tarawera aspetta l'UTWT con la gara creata da Kiwi Paul Charteris.
Nell'affascinante scenario della North Island, vicino a Rotorua, la zona prende il nome dal vulcano che sovrasta la zona: area di particolare fascino e bellezza, con una serie di laghi che la gara attraversa e la fitta vegetazione che caratterizza buona parte del percorso.
Paul Charteris mette in piedi la gara nel 2009, per ricreare l'atmosfera che aveva trovato in NorCal durante il suo soggiorno californiano durato parecchi anni. Inizia con una 60k ed una 80k, a cui aggiungerà l'anno dopo la prova da 100 km che è quella che interessa l'UTWT. Da quest'anno, offre anche la possibilità di una 100 miglia che sulla carta sembra molto affascinante. Ma la 100k resta la gara più battagliata ed è anche quella di cui andremo a vedere i pretendenti al titolo.
Quest'anno troviamo qualche cambiamento, con la zona di partenza ed arrivo invertite. La gara avrà quindi una prima parte scorrevole per lasciare subito dopo metà quella più montagnosa ed impegnativa. Finale adatto a rilanci ed allunghi, ma su terreno molto mosso: si aspettano tendenzialmente tempi di percorrenza leggermente più lunghi, ma vista la qualità del pack è meglio non dare niente per scontato! Resta una gara veloce, con pochissimi passaggi tecnici: come Kiwi Paul ama ripetere, è molto “American” come tipologia di percorso ed organizzazione. Sarà la ragione per cui gli yankees hanno sempre ottenuto ottimi risultati?
Tra le donne bella sfida tra Ruby Muir, neozelandese che ha già vinto due volte con la sua tattica aggressiva e stile pulito e la nostra Cecilia Flori, che invece ha fatto dell'isola la sua residenza:il terzo posto dello scorso anno l'ha rivelata al pubblico, tanto che ci ha costruito poi sopra una stagione eccellente. Le due si sono già scontrate a dicembre alla Kepler Challenge, con la Ruby davanti. Vediamo sulla tripla cifra chi avrà risorse per non mollare nell'ultimo tratto.
L'inglese Jo Zakrewski passa spesso inosservata, essendo un nome più conosciuto per le sue performance su strada (vedi Mondiali 100 km, ma soprattutto Comrades). Ma l'anno scorso abbiamo visto la stradista Herron fare una gara incredibile, perché quindi non pensare a Jo come una delle protagoniste?
Bel duo americano a completare le maggiori indiziate: dalla Beast Coast, Amanda Basham ha buone possibilità di inserirsi nella lotta, ma anche Kelly Wolf, che sta facendo esperienza anche fuori, potrebbe provare ad attaccare il podio. La parte centrale sarà quella dove vedremo selezione, anche se è facile prevedere che la Muir partirà subito davanti.
Tra gli uomini la sfida più appassionante sarà vedere se Cody Reed ha metabolizzato i consigli dell'amico Jim Walmsley (l'anno scorso semplicemente inarrestabile) e se sarà capace di difendere l'onore dei Cocoonino Cowboys. A Bandera ha fatto bene, ma Mendoza ha dimostrato di essere ancora distante. Qui si trova di fronte Dylan Bowman che cercherà di mettere a frutto la condizione che aveva a dicembre per Città del Capo, dove una banale influenza lo aveva messo subito ko. Dylan ha già vinto a Tarawera nel 2015, quindi sa cosa si troverà davanti.
E' Sam McCutcheon la speranza della nazione ospite. Terzo lo scorso anno, poi primo a Buffalo Stampede e al Kepler Challenge, oltre ad un quarto in Europa alla Maxi Race. Davanti non devono dormire sonni tranquilli, è in grande forma e vorrà dimostrare di valere i nomi che vengono dall'estero. Da vedere anche Vlad Shatrov, australiano accreditato di grande velocità di base. Così come il Lituano Vaidas Zlabys, anche se dopo il secondo posto di Transgrancanaria l'anno scorso non si è più visto davvero protagonista.