La testa e la gestione dell'attività

Preparazione, alimentazione, gestione gara
MaDe
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da MaDe »

Ma siamo gemelli ? :D
Me ne frego di tabelle, numeri, serie, ripetute, sole, pioggia, neve, uragano, infortuni seri o meno seri, febbre o non febbre ..... Se ho voglia vado. Di corsa o camminando. Purtroppo, bene o male ho sempre voglia. E avere un lupo viziato ai boschi e alla montagna aiuta.
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martin
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da martin »

Io non me ne prendo affatto. C'è chi è allergico al allenamento strutturato, c'è chi ha assoluto bisogno di allenamenti strutturati senza il quale non vanno avanti. C'è chi è anarchico e chi deve obbedire regole precise.
Personalmente rimango fra le due - non seguo un piano preciso. So più o meno cosa devo fare e quando, senza avere una tabella (e non farei molto fatica a farmi una tabella :lol: ) ma seguo molto anche i miei stati d'anima, i miei bioritmi. Se penso che è meglio stare calmino lo faccio, se sento che c'è bisogno di spingere lo faccio. Ma alla fine so di avere svolto un tot a testa dei vari lavori che mi permetteranno di affrontare una gara, ma anche un fast trekking o, nel passato, una spedizione alpinistica nel meglio della mia possibilità.

Sicuramente non sto li a calcolare se ho fatto il 80/20 ma più o meno so di rimanere molto vicino a questi parametri. Non ho bisogno di calcoli perché quasi 50 anni di attività sportiva (faccio prima a raccontare cosa non ho fatto come sport), agonistica e non, mi hanno reso una sensibilità sul mio corpo per cui non ho bisogno.

Purtroppo tanti atleti non hanno questa sensibilità e spesso non sanno neanche che l'alternanza di "easy" e "hard" è la soluzione migliore, figuriamoci i percentuali migliori. Questi si che hanno bisogno di una tabella o quanto meno una mano guida.

Molto probabilmente, anche senza volere, seguendo i tuoi istinti (bioritmi) non vai tanto lontano dalla soluzione 80/20. Vedendo i tuoi risultati e immaginando che raramente ti infortuni (non mi sembra che ti ho mai visto postare in proposito) è probabile che è così.
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Alessandrots
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da Alessandrots »

Anch'io sono per l'anarchia, non per volontà (seguirei anche volentieri una tabella) ma per necessità...semplicemente non posso basarmi sul ritmo cardiaco perchè non è regolare e non segue l'intensità dello sforzo, quindi devo cercare altri parametri. Ultimamente trovo buone sensazioni ascoltando in cuffia (chiaramente solo ed esclusivamente su pista ciclabile e NON nei boschi) gli "audiolibri" ad intensità variabile di un raffinato coach britannico.
Riccardino
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da Riccardino »

Questo anno ho utilizzato TrainingPeaks per tenere monitorato il tempo nelle zone, il tempo totale e il dislivello settimanale. Avere un bilanciamento tra easy e hard, un aumento-diminuzione del tempo totale e di conseguenza del carico allenante e avere traccia di quanti metri di dislivello accumulato mi ha aiutato a fare un lavoro efficace ed efficiente.
Come dice martin fare 1 allenamento a settimana di qualità e 4 easy non significa fare 20% hard e 80% easy, bisogna vedere quanto tempo stai nelle zone hard e quanto nelle zone easy. TP ti da come analisi dell'allenamento quanto tempo nelle 5 zone hai passato e questo a fine settimana ti serve per capire quanta qualità hai fatto.
In media da inizio anno ho fatto il 72% del tempo in zona 1-2, il 20% del tempo in zona 3 e il 8% in zona 4-5. :mrgreen:
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NoTrail
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da NoTrail »

Non è facile, per me, far quadrare il discorso.
Da un lato, mi sono innamorato del trail proprio perché va molto d'accordo con un approccio istintivo, libero, anche un po' scriteriato alla corsa. Dall'altra, ho sempre osservato con ben poco distaccata ammirazione i maratoneti cazzuti, quelli da 2h30m per capirci, che arrivano a quel livello non tanto per il loro talento innato quanto per l'applicazione di una metodica di allenamento orientata all'efficienza. Senza ci sarebbero riusciti comunque? Mah, chi lo sa... magari ci sono millemila Zatopek là fuori, ma io no credo davvero che sia così. Lo studio della fisiologia umana e degli adattamenti agli stimoli allenanti ha una sua efficacia, io di questo non dubito.

Alberzek è il mio riferimento ideale: riuscire a strutturare le uscite in modo efficace e intelligente senza, di fatto, strutturare un bel niente :D riuscissi ad essere così, farei firma in questo momento.

Il mio punto è stato: devo preparare le prime ultra serie quest'anno, come posso fare per arrivarci nella miglior forma possibile? Ho provato un approccio strutturato ma, come scrivevo prima, è un casino e sono più le volte che non riesco a seguirlo che altro.

Allora adesso mi tocca fare un po' di reassessment e vedere come cambiare impostazione in modo efficace. Per esempio, ho stilato questa serie di punti:

- so che devo correre tanto e che il grosso del volume dev'essere easy, su di me questa cosa funziona alla grande e mi da anche ottime sensazioni a livello fisico.
- so che ho bisogno di fare dislivello, sia fisicamente sia mentalmente. Mi piace, mi diverte, mi aiuta a stare bene.
- siccome sono lento come un'incudine, lavorare un po' sulla velocità non mi fa male.

Da qui si ricomincia. Oggi, per dire, ho fatto 3/4 d'ora di progressivo, senza troppe paranoie, usando il cardio come riferimento: 15' MAF, 15' a 165bpm e gli ultimi 15 tra 175 e 180bpm. E' stato fichissimo :mrgreen:
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martin
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da martin »

NoTrail ha scritto: Il mio punto è stato: devo preparare le prime ultra serie quest'anno, come posso fare per arrivarci nella miglior forma possibile? Ho provato un approccio strutturato ma, come scrivevo prima, è un casino e sono più le volte che non riesco a seguirlo che altro.

Allora adesso mi tocca fare un po' di reassessment e vedere come cambiare impostazione in modo efficace. Per esempio, ho stilato questa serie di punti:

- so che devo correre tanto e che il grosso del volume dev'essere easy, su di me questa cosa funziona alla grande e mi da anche ottime sensazioni a livello fisico.
- so che ho bisogno di fare dislivello, sia fisicamente sia mentalmente. Mi piace, mi diverte, mi aiuta a stare bene.
- siccome sono lento come un'incudine, lavorare un po' sulla velocità non mi fa male.

Da qui si ricomincia. Oggi, per dire, ho fatto 3/4 d'ora di progressivo, senza troppe paranoie, usando il cardio come riferimento: 15' MAF, 15' a 165bpm e gli ultimi 15 tra 175 e 180bpm. E' stato fichissimo :mrgreen:
Ma hai già letto il mail che ti ho scritto sta mattina? Altrimenti c'é deve essere un feeling particolare di pensiero. :shock:
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Corry
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da Corry »

Io da quando faccio trail ho abbandonato le tabelle che seguivo quando correvo su strada (soprattutto mezze maratone).
Ho ovviamente una vaga idea di quello che dovrebbe essere un programma ideale che adeguo in base a impegni, stanchezza, stato fisico-mentale.
Ad esempio mi sono accorto che per me è deleterio caricare per più di due settimane di seguito, anzi l'ideale è una di carico e una di scarico perché dopo i lunghi corro male, stanco, senza voglia e se insisto mi vengono mal di gola e raffreddori.
Corro solo nei boschi. Quindi parto dall'obbiettivo gara e a ritroso mi segno i lunghi in progressione ogni 15gg. Nella settimana di scarico vedo come sto e se sono stanco corro anche solo due volte inserendo un'uscita di nuoto.
All'avvicinarsi della gara tento di fare qualche allenamento stimolante. Tipo progressivi, tiro le salite e recupero in discesa oppure provo a tirare in discesa ma sempre alla ca..o :lol: . Negli ultimi lunghi faccio un percorso conosciuto con gps e cardio che mi fa capire se sto meglio o peggio dell'anno prima e quanto potrò tirare in gara.

Sono comunque consapevole che se seguissi una tabella e magari avessi un "allenatore" i miei risultati potrebbero essere migliori. Già nelle mezze, in circa due anni con qualche allenamento di qualità i risultati erano stati notevoli (passato da 1h45 a 1h27, con ancora margine, alla RomaOstia).
Ma il mio passaggio al trail è avvenuto sì per l'amore della montagna ma anche per la nausea per aver preparato una maratona in estate seguendo pedissequamente una tabella......
Pedro
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da Pedro »

ALBERZEK ha scritto:Dico la mia. Vi rispetto e ammiro per come siete informati e in grado di applicare nella pratica le varie metodologie di allenamento ma non è cosa che fa per me. Io sono anarchia (per dirla alla sex pistols).
ecco... io invece le metodologie me le sono viste tutte e ogni volta (ad esempio quando preparo una maratona) metto giù una bella tabella secondo i dettami di quella che mi prende in quel momento. Ma, alla prova dei fatti, vince sempre l'anarchia. Da quando faccio trail, poi, il più delle volte decido cosa fare mentre esco di casa, spesso cambiando idea durante il riscaldamento...

gg
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El_Gae
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da El_Gae »

Che bella piega che ha preso questo thread, prima la balance board (che ho comprato ed iniziato ad usare), ora la proporzione 80/20 che non conoscevo e che mi piace molto perché non è lontana da quello che faccio di solito in modo abbastanza spontaneo.
Di base io non riesco a correre più di tre volte a settimana (più un allenamento in piscina). Mi piace alternare ripetute in salita, in piano (tipo quelle da 1/1,5 km proposte da Galloway) e poi fare dei lunghi in compagnia. Ultimamente qui a Vicenza fanno degli allenamenti trail di gruppo. Una volta ci sono andato (passavano letteralmente sotto casa mia) è mi ha fatto bene cercare di seguire quelli che vanno forte (che in quel caso andavano piano, per i loro standard). Ecco, potendo, sarebbe bello ogni tanto riuscire ad uscire con qualcuno di un po' più forte che permetta di osare un pelino di più e di avere nuove consapevolezze.
Io ad esempio dopo l'uscita in gruppo di cui ho parlato mi sono chiesto come mai quando faccio lo stesso giro da solo vada sempre così piano ed abbia la sensazione di fare più fatica. Tutta testa, signora mia. :lol:
alek
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Re: La testa e la gestione dell'attività

Messaggio da alek »

dico la mia...
dopo anni di ciclismo a livello dilettantistico dettato da tabelle/ore/km rapporti ripetute ecc...sto vivendo la corsa in maniere del tutto diversa...
nel senso che dopo un determinato periodo di tempo che provo a seguire tabelle di allenamento la testa parte completamente (se salto una seduta vado in crisi non so come recuperlarla ecc)
ho provato per un periodo a seguire una tabella (vari ripetute/fartlek/progressivi/medi/ecc)ma poi alla lunga mi sentivo quasi obbligato a correre e alla fine arrivavo alla gara completamente scarico...
ora la mia personalissima impostazione è questa, uscire per divertirmi e correre..e faccio ciò che mi viene in mente, in base alle sensazioni del momento e a come sto...
principalemente mi concentro sui volumi (weekend) e cerco di stare fuori il piu possibile correndo sempre al miglior ritmo che il giorno mi consente.
in settimana dipende magari un giorno faccio ripetute in salita, un giorno fartlek..insomma non programmo un bel niente, nulla mi deve creare stress..delle settimane addirittura esco e corro senza orologio e niente..
tanto alla fine ho visto che in termini di risultati mi cambia poco..se arrivo 25esimo o 30esimo fa niente
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