Alpine Connections - INTRO

SPECIALE Alpine Connections di Kilian Jornet

a cura della Redazione

 

13-31 Agosto 2024.

Ancora una volta Kilian Jornet Burgada stupisce il mondo e mette tutti in crisi. Con Alpine Connections non solo sposta incredibilmente in alto l'asticella dei limiti umani, ma al tempo stesso mette in discussione quanto sin qua consolidato nel mondo del trail running, dello skyrunning, e dell'alpinismo!

Il progetto Alpine Connections, ideato, progettato e portato a termine dal campione catalano, è entrato di prepotenza nella storia, ha segnato una tappa epocale di cui dobbiamo ancora comprendere l'entità e che sarà destinata non solo a far parlare a lungo di sé, ma che sarà di qui in avanti una pietra miliare per chiunque intenda confrontarsi con la montagna, sia in termini di cronometro, ma anche di modalità, di approccio, e soprattutto di significato.

Spirito Trail dedica una serie di articoli in cui sono riuniti: dati, materiali, cronache, commenti relativi all'impresa. Non escludiamo che questo "speciale" possa ulteriormente arricchirsi ed ampliarsi nei prossimi giorni.

Buone letture. E riflessioni.

 

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© Noa Barrau

 

INTRO - Kilian Jornet conclude l’Alpine Connections, il progetto della vita

 

82 cime di oltre 4.000 metri collegate in 1.207 km e 75.344 metri di dislivello positivo: cifre da capogiro per un'impresa senza paragoni. L'avventura Alpine Connections di Kilian Jornet, iniziata in Svizzera il 13 agosto, si è conclusa nel cuore del Parc des Ecrins, dopo 19 giorni di trail running, alpinismo, arrampicata e ciclismo. Molto più di una semplice sfida personale, è stato un vibrante omaggio all'alpinismo e ai suoi mentori, un'avventura collettiva condivisa con gli amici e una comunità di persone appassionate che, come lui, vivono al ritmo delle vette.

 

“Questo progetto è stato un'esperienza incredibile, senza dubbio uno dei più impegnativi che abbia mai fatto, sia dal punto di vista fisico e tecnico, sia da quello mentale. Mantenere uno stato di concentrazione totale per 19 giorni ha richiesto una notevole energia, ma ogni momento è stato utile. Ricordo ancora tutte le albe e i tramonti, i momenti condivisi con gli amici che mi hanno accompagnato in montagna. Sono profondamente felice e orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato nelle ultime tre settimane. Ora è tempo di riposare e di fare un passo indietro per apprezzare appieno la portata di ciò che abbiamo vissuto, perché mi ci vorrà sicuramente un po' di tempo per coglierne appieno il significato”. Spiega Kilian.

 

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© Nick Danielson

 

Senza mai utilizzare mezzi motorizzati, Kilian Jornet ha realizzato quello che sembra essere il progetto della sua vita. Iniziando il suo viaggio con il Piz Bernina (4.049 m) in Svizzera e terminandolo sulla Barre des Écrins (4.102 m) in Francia, ha superato i suoi limiti fisici e mentali, combinando brillantemente tecnica, pianificazione, precisione e adattamento. Tra queste due vette, Kilian ha scalato anche alcune delle montagne più illustri delle Alpi, tra cui il Monte Rosa (4.634 m), il Cervino (4.478 m) e il maestoso Monte Bianco (4.808 m).

Spinto da una profonda passione per la montagna e la storia dell'alpinismo, il catalano si è ispirato per Alpine Connections a scalatori leggendari: Ueli Steck, che ha compiuto l'impresa in 62 giorni nel 2015, e Franz Nicolini e Diego Giovannini, che l'hanno compiuta in 60 giorni nel 2008. Per Kilian, il significato di questo progetto era duplice: da un lato, il suo attaccamento alle montagne che conosce intimamente, dove ha vissuto e si è allenato; dall'altro, la sfida di esplorare le Alpi sconosciute e selvagge, su percorsi poco battuti dove ha dovuto affidarsi alle scarse informazioni disponibili e all'esperienza dei suoi amici e delle guide alpine. Questo impegno totale, unito a uno sforzo fisico eccezionale e a una lotta costante contro la fatica, ha richiesto una concentrazione assoluta su terreni estremamente tecnici ed esposti.

 

Alpine Connections Day0 David Arino 2

© David Arino

 

Lo spirito innovativo e la creatività di Kilian Jornet si sono espressi anche nella progettazione di questo itinerario unico. Pur seguendo tratti già esplorati da altri alpinisti che avevano scalato queste vette, Kilian ha immaginato nuovi collegamenti, cercando quella che lui chiama “la linea più logica”. Nonostante la sua meticolosa pianificazione, la realtà delle condizioni del terreno - il tempo, il suo stato fisico - lo hanno spesso costretto ad adattare i suoi piani. Ogni giorno adattava il suo percorso in base alle sensazioni e alle condizioni che incontrava. Nel corso di questa avventura, Kilian ha attraversato le Alpi Svizzere, Italiane e Francesi, accompagnato da numerosi amici alpinisti che si sono uniti a lui in varie tappe. L'aiuto dei gestorii dei rifugi, delle guide, dei gestori dei campeggi e delle persone incontrate lungo il percorso è stato essenziale per il successo di questo progetto. “Questo progetto non è solo mio, ma di tutti coloro che mi hanno sostenuto in ogni fase del percorso. Le loro conoscenze, il loro sostegno e la loro amicizia hanno reso possibile ciò che sembrava irraggiungibile”, ha sottolineato.

 

1 Alpine connections stage 3 Nick Madelson3

© Nick Danielson

 

Le tappe hanno avuto una durata compresa tra le 3 ore e 45 minuti e le 34 ore, con una media di 17 ore, e sono state completate principalmente a piedi, di corsa, arrampicando e scalando. Il resto del tempo è stato speso in bicicletta tra i diversi massicci, con l'87% del tempo trascorso a piedi e il 13% in bicicletta. Un piccolo team lo ha supportato nella logistica, occupandosi di cibo, attrezzature e creazione di contenuti. L'organizzazione del progetto ha richiesto oltre sei mesi. La passione di Kilian per la scienza lo ha portato a misurare diversi parametri in collaborazione con un team di scienziati. Questi dati, una volta analizzati, consentiranno di comprendere meglio le reazioni del corpo in condizioni estreme, come quelle da lui vissute, e serviranno da riferimento per studi futuri.

Riassunto delle tappe:

  • Tappe 1-4: Kilian è partito dalla Svizzera, scalando cime come il Piz Bernina (4.049 m) e il Weissmies (4.017 m) nonostante le difficili condizioni meteorologiche.
  • Tappe 5-9: nel Vallese, ha completato diverse salite tecniche, tra cui il Weisshorn (4.506 m) e il Dom des Mischabels (4.545 m), compreso il famoso Spaghetti Tour.
  • Tappe 10-14: si è spostato poi sul massiccio del Monte Bianco, scalando cime importanti come il Monte Bianco (4.808 m) e le Grandes Jorasses (4.208 m) in tappe lunghe e tecnicamente impegnative.
  • Tappe 15-16: per concludere, Kilian si è recato nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, poi, dopo una tappa in bicicletta, ha concluso la sua sfida nel Parc National des Écrins con la salita al Dôme de Neige des Écrins (4.015 m) e alla Barre des Écrins (4.102 m).

 

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© Noa Barrau

 

 

The Alpine Connections recap - link video 

 

 

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Indice - SPECIALE Alpine Connections di Kilian Jornet

 

INTRO - Kilian Jornet conclude l’Alpine Connections, il progetto della vita

Parte I - Alpine Connections: l’exploit psico-fisico

Parte II - Alpine Connections: il DIARIO

Parte III - Alpine Connections: i commenti