Le "crisi"
Moderatore: blackmagic
Re: Le "crisi"
@boborosso
Re: Le "crisi"
Ma è anche vero che "I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio"
A adesso come la mettiamo?
Re: Le "crisi"
Mi sento proprio bene.Boborosso ha scritto: ↑16/03/2023, 15:36parole sante!mircuz ha scritto: ↑16/03/2023, 14:26 Aggiungo ancora. Il miglior modo per gestire l'alimentazione in gara, mangiando a sufficienza e senza avere lo stomaco bloccato, è...andare piano! La maggior parte dei problemi intestinali in gara dipendono da un ritmo troppo elevato rispetto al nostro livello di allenamento. Vuol dire tenere una velocità superiore a quella che abbiamo allenato, o distanze superiori a quelle a cui siamo abituati, o anche quote alle quali non ci siamo adattati. Prendete D'Haene alla scorsa Hard Rock. Per tenere il ritmo di Kilian ha avuto problemi intestinali per tutta la gara, e forse causati anche dall'altitudine. Lo stesso a Walmsley all'UTMB, dove ad un certo punto non riusciva più a mangiare, e sulle salite pareva ubriaco, da come arrancava! Aveva spinto troppo, probabilmente. Questo per dire che capita anche agli elite. Quindi meglio allenare qualcos'altro al posto della corsa a digiuno.
Ma quel mona che mi ha sorpassato non posso lasciarlo defilare
Ma se tutti tirano, non posso restare indietro
Mia moglie mi aspetta in lingerie all'arrivo (seee, 'spetta e spera...)
E poi andiamo in crisi
Adesso questa discesa provo a tirare un pochino.
Mi sento davvero bene.
Qui posso spingere.
Sono proprio in forma.
Vado veloce fino al ristoro.
SBADABAM!
Sto mica tanto bene.
Mi sa che sto un pochino male.
Cazzo vomito!
Re: Le "crisi"
La sentenza di Martin è splendente, come sempre!
Io ho trovato questa:
Run regularly. Not too fast. Mostly trails.
Io ho trovato questa:
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Re: Le "crisi"
ci sarebbe anche da considerare atleti il cui corpo li rende dei protein burner, in teoria questi atleti consumano un po' meno glicogeno perchè consumano più proteine, sono naturalmente svantaggiati se il ritmo veloce richiede di bruciare tanto glicogeno ma avvantaggiati sulla durata perchè le loro scorte durano un po' di piùmartin ha scritto: ↑16/03/2023, 10:37Questione del possibile livello più basso della qualità del allenamento - che può essere fisico o anche mentale.
Comunque penso che andare a fare una corsa aerobica di un'ora a digiuno la mattina non cambia nulla né in termini di migliorare l'utilizzo di lipidi né il livello di qualità allenante. Se uno va a letto con le scorte di glicogeno piene o quasi piene, immaginando che ha cenato normalmente, si sveglia la mattina con le scorte ancora a circa 80% - più che sufficiente per svolgere un allenamento di 60-90' senza problemi. Naturalmente bisogna avere l'accortezza di ripristinare le scorte una volta finito l'allenamento.
Diverso il caso dei allenamenti Back to Back come descritti da belladitheboss in cui si può migliorare sia il metabolismo di utilizzo lipidi che l'aspetto mentale. Ma sono allenamenti impegnativi e vanno gestiti con cautela.
Una volta potevo prescriverle a qualche atleta ma oggi sono del parere che il rischio è più grande del possibile vantaggio - come diceva mircuz meglio lasciare certi allenamenti a professionisti.
Alta storia sono gli atleti HFLC che introducono pochi carboidrati sempre e hanno costretto il corpo a bruciare preferenzialmente lipidi. Utile in gare molto lunghe con ritmi lenti e per chi fa fatica ingerire calorie durante la gara.
son sempre comunque casi particolari
da quel che so io vi è anche molto dibattito (o forse semplicemente molti pochi allenatori e nutrizionisti sono in grado di spiegare bene la questione) sull'utilizzo dei grassi, nel senso che comunque anche i maratoneti se vogliono andare veloce dovranno abituarsi (secondo alcuni autori) a stoccare tanto glicogeno e bruciare tanto glicogeno, secondo altri invece la maratona richiede di distribuire il glicogeno su più tempo e oltre un certo livello è impossibile stoccarne senza avere altre controindicazioni (a livello di performance), in ogni caso sono abbastanza tutti concordi che a ritmo maratona circa un 20% dell'energia deriva dai grassi e circa un 80% dal glicogeno. da quel che ho visto io, senza poter sapere se il risultato sia dovuto al miglioramento del metabolismo dei grassi (cioè brucio i grassi ma da questi riesco ad ottenere un po' più di velocità) oppure al miglioramento dello stoccaggio del glicogeno (cioè a furia di allenarmi e bruciare glicogeno il mio corpo impara a stoccarne un po' di più quindi a pari velocità riesco ad andare un po' più a lungo), allenamenti lunghi nei dintorni del ritmo maratona sono quelli che ti portano abbastanza vicino al finire le scorte (soprattutto se sei nell'ordine dei 110-115 km settimanali quindi non arrivi al weekend con le scorte piene comunque) di glicogeno, ma sono fattibili e anche lo special block non è che lo finisci fresco come una rosa ma comunque più fresco della maratona, e sono quelli che ti fanno migliorare quelle velocità che puoi tenere per un arco di tempo di circa 3h
per distanze più lunghe il ritmo sarà giocoforza più lento però forse andare ad allenarsi a scorte vuote non è la miglior strategia, molto meglio allenarsi di più ma partire con le scorte piene, aumentando il volume di allenamento comunque si andranno ad intaccare le scorte ma almeno l'allenamento potrà essere svolto nelle migliori condizioni fisiche, ed avere quindi il miglior effetto
oltretutto allenarsi ad esempio senza mangiare un cavolo quando poi in gara si dovrà mangiare magari tanto non mi pare la migliore delle idee, anzi per lo meno io se in allenamento non mangio nulla poi in gara non riesco a buttare giù nulla, se mi voglio abituare a ingerire cibo devo farlo anche in allenamento
mi trovo molto daccordo anche con il post di mircuz!
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Re: Le "crisi"
Re: Le "crisi"
La crisi è quella splendida cosa che ti succede correndo tra un infortunio e l’altro (pessimismo)
Re: Le "crisi"
Boborosso ha scritto: ↑16/03/2023, 10:52 Quello che probabilmente non facciamo in allenamento, è abituare il nostro corpo ad essere efficiente con qualcosa da digerire in pancia. Nei lunghi lenti è facile fermarsi a guardare il panorama mentre sgranocchiamo qualcosa, ma in gara abbiamo un ritmo più veloce e di conseguenza lo stomaco chiuso. Quello che farò nelle prossime "gare di allenamento" è cercare di alimentarmi bene:
1) rallentare il ritmo 5 minuti prima del ristoro per togliere stress
2) mangiare qualcosa di solido tra un ristoro e l'altro (mi sono messo un alert sull'orologio che mi suonerà ogni ora, per non dimenticarmi)
3) sforzarmi di mangiare anche se la mia testa dice che non ha voglia
Sabato sono all'Ultrabericus, ho intenzione di arrivare in fondo senza aver problemi di stomaco mangiando abbondante e tenendo comunque un bel ritmo. Al pastaparty berrò solo uno sgroppino
Vedremo se funziona. Al limite lunedì vado dal dietologo per farmi insegnare il low-carb...
Ultrabericus fatto, un paio di considerazioni:
Sono riuscito a tenere un ritmo decisamente sostenuto (ho fatto 50 minuti meno dell'anno scorso )
Mangiare ogni ora non è per niente facile, ho dovuto farmi violenza più volte, ma mi sono accorto di cambiare atteggiamento e umore immediatamente dopo aver buttato giù qualcosa. Quindi d'ora in poi userò sempre la sveglia e mangerò qualcosa tra i ristori se voglio tenere un ritmo sostenuto.
A 6 km dall'arrivo (che poi erano 8, visto che il garmin mi ha dato 66,7 km totali) la sveglia ha suonato, non volevo mangiare perché ormai ero arrivato. Ho optato per masticare una caramella gommosa mentre pompavo in salita... niente di più sbagliato... ci ho messo 3 minuti di affanni in cui ho rischiato di morire per carenza di ossigeno, annaspavo cercando aria tra i grumi di caramella sparsi nella bocca. Se mi fermavo 20 secondi sarei sicuramente stato più veloce...
Conclusione:
0 nausea (a parte un paio di salitine verso la fine fatte a 1000 perché ormai ero arrivato).
Il minestrone l'ho comunque mangiato.
...
e poi mi sono fermato al Mc Donald's...
E ho avuto il piacere di incontrare dal vero Motosega (suor Motosega ) e conoscere @gambacorta!
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Re: Le "crisi"
Nella mia terza gara, una 23 km ad aprile, pensando di essermi tenuto troppo nelle prime due che avevo fatto in vita (della stessa distanza) ho ben deciso di partire molto forte. Non avevo maltodestrine nella borraccia e non ho preso neanche un gel. Al km 19 sbam! Spenta la luce, testa che gira, sensazioni premorte e gara chiusa in condizioni pietose superato da praticamente chiunque fosse nel raggio di 14-15'. Un calvario. L'ultima salita vedevo i draghi. Da quella volta sto molto più attento a mangiare e a non partire troppo forte